Estero

Spagna convoca di nuovo incaricata d'affari israeliana per protesta

16 settembre 2025
|

Il ministero degli esteri spagnolo ha convocato - per la seconda volta nel giro di cinque giorni - l'incaricata di affari dell'ambasciata di Israele a Madrid, Dana Erlich, stavolta per protestare per le "inaccettabili parole" del ministro degli esteri Gideon Sa'ar sulla Spagna e il premier Pedro Sánchez, accusato di essere "antisemita".

Secondo fonti ministeriali riprese dall'agenzia Europa Press, il ministro degli esteri José Manuel Albares ha convocato Erlich per esprimere il rifiuto delle dichiarazioni fatte ieri da Sa'ar, dopo che il premier Sánchez aveva chiesto l'esclusione di Israele da competizioni ed eventi internazionali, sull'esempio di quanto fatto con la Russia.

Erlich è a capo della delegazione diplomatica israeliana dopo il ritiro dell'ambasciatrice seguito al riconoscimento dello Stato di Palestina da parte della Spagna nel maggio 2024.

In un messaggio ieri sulla rete sociale X, Sa'ar aveva affermato che "Sánchez e il suo governo comunista sono antisemiti e nemici della verità", per poi ricordare che "è stato lo Stato terrorista di Hamas che ha invaso Israele e commesso il peggior massacro contro gli ebrei dall'Olocausto".

Negli ultimi giorni il ministro ha lanciato numerose critiche dirette a Sánchez, accusandolo domenica di "incoraggiare" le mobilitazioni pro Palestina, dopo la cancellazione dell'ultima tappa della Vuelta di ciclismo a Madrid a causa delle proteste, definita "una vergogna" per la Spagna.

Ieri Sánchez aveva però ribadito la posizione "chiara e determinata" del governo progressista rispetto al conflitto sulla Striscia di Gaza, rivendicando la stessa condanna della comunità internazionale rispetto all'invasione della Russia in Ucraina. "Fino a quando non terminerà la barbarie, né Russia né Israele devono essere in nessuna competizione internazionale", aveva rimarcato il leader socialista.

La scorsa settimana Albares aveva già convocato l'incaricata di affari di Israele, dopo che il primo ministro Benyamin Netanyahu aveva accusato Sánchez di aver affermato che "la Spagna non può fermare la battaglia di Israele contro i terroristi di Hamas perché la Spagna non ha armi nucleari", definendola "una flagrante minaccia genocida contro l'unico Stato ebreo del mondo".

Madrid aveva definito "false e calunniose" le accuse, giunte all'indomani di un nuovo pacchetto di sanzioni a Israele, varato martedì scorso dal governo spagnolo, fra cui il consolidamento giuridico dell'embargo di armi e il divieto di ingresso in Spagna per i ministri dell'ultradestra israeliana Itamar Ben-Gvir e Bazalel Smotric. Da parte sua, Israele ha vietato l'entrata nel paese della vicepremier spagnola Yolanda Díaz e della ministra per la gioventù Sira Rego.