"Il governo spagnolo ha approvato oggi misure urgenti contro il genocidio a Gaza e di sostegno alla popolazione palestinese". Lo ha annunciato oggi il ministro dell'economia Carlos Cuerpo nella conferenza stampa successiva alla riunione del governo, nel confermare il varo di un decreto legge con quattro iniziative "essenziali", a partire dal "consolidamento dell'embargo totale di armi a Israele".
Quest'ultimo contempla "il divieto di importazione ed esportazione di tutto il materiale di difesa e di tecnologia di doppio uso, civile e militare", come era stato anticipato due settimane fa dal premier Pedro Sánchez.
Fra le altre misure varate, il divieto di transito di aerei che trasportino combustibili di doppio utilizzo diretti a Israele; quello di importazione di prodotti illegali provenienti dai territori palestinesi occupati; e il divieto di pubblicità e commercializzazione di tali beni e servizi.
Cuerpo ha segnalato che il decreto, "pioniere a livello internazionale" include "una disposizione per revocare le autorizzazioni vigenti e vietare future contrattazioni" con Israele. E "rafforza la trasparenza", poiché il governo comparirà ogni tre mesi al Congresso per "rendere conto" delle azioni in questo ambito e di eventuali "eccezioni" decise dal Consiglio dei ministri "per motivi di sicurezza nazionale".
A due anni dagli attentati di Hamas del 7 ottobre, Il ministro dell'economia ha ricordato che Madrid "ha sempre condannato gli attacchi e chiesto la liberazione degli ostaggi". Ma ha anche sottolineato che le oltre 65'000 vittime del genocidio a Gaza, i 125'000 feriti, i 2 milioni di sfollati forzati e le 250'000 persone a rischio di denutrizione, "fra i quali molti bambini", sono dati "che ci devono spingere a seguire ad agire".
Queste iniziative urgenti che si sommano alle nove misure già varate dall'esecutivo spagnolo contro il genocidio a Gaza, sono "una manifestazione dell'impegno dell'impegno politico del governo" spagnolo "per il rispetto del diritto internazionale e il diritto internazionale umanitario, aumentando la pressione in tutti gli ambiti" su Israele "perché cessi il genocidio", ha concluso il ministro.