Estero

Zelensky denuncia componenti straniere in droni e missili russi provenienti da Usa, Cina e Paesi europei

Secondo Zelensky, nel massiccio attacco del 5 ottobre la Russia ha usato 549 armi con 102.785 componenti esteri provenienti da Usa, Cina, Taiwan, Regno Unito e altri Paesi

La Federazione Russa continua a ricevere componenti straniere per la produzione di armi. Lo denuncia su Telegram il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.

Durante il massiccio attacco congiunto contro l'Ucraina nella notte del 5 ottobre, Zelensky ha scritto: «La Russia ha utilizzato 549 armi contenenti 102.785 componenti di fabbricazione estera. Tra queste, aziende provenienti da Stati Uniti, Cina, Taiwan, Regno Unito, Germania, Svizzera, Giappone, Repubblica di Corea e Paesi Bassi».

Zelensky ha specificato che i droni d'attacco lanciati contenevano circa 100.688 componenti stranieri, gli Iskander circa 1.500, i Kinzhal 192 e i missili Kalibr 405. «Le aziende negli Stati Uniti producono convertitori per i missili X-101 e i droni Shahed/Geran, matrici per questi droni e missili Kinzhal, convertitori analogico-digitali per droni e missili, nonché microelettronica per missili», ha affermato il presidente.

Microcontrollori dalla Svizzera

Il leader ucraino ha osservato che «almeno 50 componenti microelettronici di ogni Shahed sono prodotti in Cina e Taiwan. I microcontrollori per i droni sono prodotti in Svizzera, i microcomputer per il controllo di volo nel Regno Unito, gli optoisolatori per i missili da crociera in Giappone e i connettori in Germania. La Russia utilizza processori provenienti dai Paesi Bassi e servo azionamenti e cuscinetti realizzati nella Repubblica di Corea».