"Nel testo c'è un linguaggio forte per l'impegno nei confronti dell'Ucraina. È un impegno molto chiaro del Consiglio europeo e viene dato mandato alla Commissione (europea) di esaminare delle opzioni. È una questione complessa. Abbiamo deciso il cosa, il prestito di riparazione, dobbiamo decidere come renderlo possibile". Lo ha detto la presidente dell'esecutivo europeo Ursula von der Leyen la scorsa notte durante un vertice europeo. Sull'uso degli asset "non c'è stato un veto" del Belgio ma "osservazioni tecniche: al Consiglio europeo di dicembre sarà presa una decisione definitiva".
"Se guardiamo alle opzioni su come usare i beni immobilizzati, potenzialmente ce ne sono anche altre" rispetto a quelle finora proposte. Paschal Donohoe, "presidente dell'Eurogruppo (i ministri delle finanze dei venti Stati membri dell'UE che adottano l'euro) e (Christine Lagarde), la presidente della Bce (Banca centrale europea), hanno detto che, sull'uso degli asset russi, ci sono elementi che vanno perfezionati ma possono essere perfezionati", ha aggiunto von der Leyen in conferenza stampa a Bruxelles.
"Come politici sappiamo che c'è sempre un'alternativa, e il Consiglio deve chiedere alla Commissione di presentare più alternative", ha dal canto suo affermato il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa.
Lagarde ha ribadito la posizione della Bce: le cose devono essere in linea con il diritto internazionale, preservare la stabilità finanziaria e ci deve essere solidarietà, ha appreso l'agenzia di stampa italiana Ansa.
"A Copenaghen (Danimarca) ho detto che a questo Consiglio europeo di oggi era l'ora delle decisioni. E così è stato. Sull'Ucraina i leader si sono impegnati a garantire che il suo fabbisogno sia coperto per i prossimi due anni. La Russia ne tenga conto, l'Ucraina disporrà delle risorse finanziarie di cui ha bisogno per difendersi", ha sottolineato Costa nella conferenza stampa.
"L'Unione europea ha assicurato che l'assistenza finanziaria all'Ucraina sarà mantenuta non solo il prossimo anno, ma anche nel 2027. Si tratta di una decisione importante e unanime. Abbiamo ottenuto il sostegno politico per quanto riguarda i beni russi congelati e il loro massimo utilizzo per difenderci dall'aggressione russa. La Commissione europea elaborerà tutti i dettagli necessari", ha dal canto suo scritto sulla rete sociale X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Il messaggio è chiaro, l'Europa non abbandonerà l'Ucraina".
"Mosca ci ha detto che se tocchiamo i soldi ne sentiremo gli effetti per l'eternità", ha insistito il premier belga Bart De Wever davanti ai media a proposito dell'ipotesi dell'uso degli asset russi. "Io preferirei un'altra soluzione ma credo che la Commissione tornerà con una proposta, cercherà di farla vivere, anche perché la soluzione per il finanziamento dell'Ucraina è urgente", ha aggiunto. "Ma allora avremmo dovuto iniziare a negoziare prima e magari avere subito una proposta più ragionata", ha sottolineato. Il debito comune, come col Covid-19, potrebbe essere la risposta. "Ma serve l'unanimità dei 27".
"Continueremo a parlare dei beni russi immobilizzati", ha detto il cancelliere tedesco Friedrich Merz. "L'uso degli interessi attivi continuerà. La Commissione ora esaminerà attentamente quali opzioni abbiamo. Ci sono questioni davvero serie che dobbiamo risolvere, il governo belga ha nuovamente sottolineato le questioni di responsabilità" anche per Euroclear (la società belga di servizi finanziari dove sono bloccati i conti degli asset russi) "che (i belgi) non possono affrontare da soli. Abbiamo concordato che procederemo insieme e cercheremo un modo. Soprattutto, vogliamo garantire che l'Ucraina continui a essere finanziata in un modo o nell'altro dal prossimo anno. Una decisione sarà presa a fine anno".
"Abbiamo affermato che la Commissione dovrebbe ora indicare come possiamo utilizzare questa possibilità" sull'uso degli asset russi congelati in Europa. "Dovrebbe mettere sul tavolo tutte le opzioni in modo da poter prendere una decisione entro la fine dell'anno. Affermiamo che non è una cosa da poco. Non c'è mai stato nulla di simile nella storia degli ultimi decenni. Non ci sono precedenti. Non esiste un progetto. Si tratta di un processo che è ormai unico, anche nella sua intera portata, e che pertanto deve essere attentamente considerato. Soprattutto perché tutti gli Stati membri che vi partecipano" potrebbero anche dover includere corrispondenti passività nei loro bilanci nazionali: "Dobbiamo ancora discuterne". "Nel governo tedesco è già stato menzionato che potremmo doverlo fare. Saremmo disposti a farlo se necessario, ma la Commissione deve ora eliminare le proposte".
Sull'uso degli asset russi congelati "ci sono molte questioni legittime che devono ancora essere risolte: credo sia necessario procedere con metodo e calma", ha affermato il presidente francese Emmanuel Macron. "Non possiamo agire in modo contrario al diritto internazionale e lo ribadisco anche per tutti i nostri partner finanziari", ha spiegato, evidenziando che ne va della "credibilità europea". Restano aperte "questioni giuridiche" e "legali evidenziate sia a livello di UE sia dal governo belga", l'iter "inizierà nelle prossime settimane ed è pienamente valido e in corso".
"Per quanto riguarda l'utilizzo dei beni russi congelati, come indicato nel documento informale della Commissione relativo a una proposta di prestito di riparazione all'Ucraina finanziato dai saldi di cassa associati a tali beni, l'Ungheria nutre profonde riserve di natura politica e giuridica nei confronti di qualsiasi iniziativa di questo tipo". È quanto si legge in un documento pubblicato dal primo ministro ungherese Viktor Orban in cui si riassume la posizione di Budapest su vari aspetti discussi al vertice.
"L'Ungheria - si legge ancora - non è nella posizione di sostenere la creazione del prestito di riparazione e non parteciperà ad alcun programma istituito secondo le linee proposte".