Seul conferma il lancio; Australia annuncia sanzioni contro il gruppo di hacker Lazarus e denuncia furti di criptovalute
La Corea del Nord ha lanciato almeno un missile balistico "non identificato" verso il Mar del Giappone, riferisce il Comando congiunto dei capi di Stato maggiore di Seul, in un resoconto dell'agenzia di stampa sudcoreana Yonhap, a conferma della ripresa delle provocazioni da parte di Pyongyang.
Il Nord, infatti, ha testato missili balistici a corto raggio il 22 ottobre, a pochi giorni dall'avvio del Forum sulla Cooperazione economica Asia-Pacifico (Apec) in Corea del Sud e dalla visita del presidente statunitense Donald Trump.
Intanto l'Australia ha annunciato sanzioni e divieti di viaggio contro il notorio gruppo di hacker Lazarus Group, presumibilmente gestito dal governo della Corea del Nord, quattro entità e un individuo, nella sua ultima serie di misure punitive contro Pyongyang.
"Il livello di coinvolgimento della Corea del Nord in attività informatiche malevoli, inclusi furti di criptovalute, lavoro IT (ossia di tecnologia dell'informazione) fraudolento e spionaggio, è profondamente preoccupante", ha affermato la ministra degli esteri Penny Wong.
Quest'ultima ha citato un rapporto dell'Onu secondo cui soggetti informatici nordcoreani nel 2024 hanno rubato almeno 1,9 miliardi di dollari (1,5 miliardi di franchi al cambio attuale) in criptovalute da compagnie attorno al mondo attraverso "una rete globale di cittadini nordcoreani e facilitatori stranieri per riciclare risorse digitali". Il rapporto indica che "agenti hanno usato criptovalute per vendere e trasferire equipaggiamenti militari e materiali per munizioni come rame".
"Il governo australiano sta prendendo questi provvedimenti con gli Stati Uniti per applicare pressione sulle reti di entrate illegali e affrontare le sue persistenti sfide alla sicurezza e alla stabilità", ha detto. "L'Australia continuerà a collaborare con partner internazionali per rispondere ad attacchi informatici malevoli, promuovere la struttura per responsabili comportamenti degli stati nel ciberspazio e mantenere al sicuro gli australiani".