"È difficile giustificare l'inizio di una guerra e aspettarsi di poter circolare liberamente in Europa. L'UE sta inasprendo le norme sui visti per i cittadini russi a causa dei continui disturbi causati dai droni e degli atti di sabotaggio sul suolo europeo. Viaggiare nell'UE è un privilegio, non un diritto acquisito", annuncia sulla rete sociale X l'alta rappresentante dell'UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza Kaja Kallas.
L'obiettivo principale, stando alla norma, è quello di limitare drasticamente la possibilità per i cittadini russi di ottenere visti "multipli", cioè quelli che permettono di entrare e uscire dall'area Schengen più volte per un lungo periodo.
Il documento menziona esplicitamente il possibile "uso strumentale" dei migranti da parte russa, con atti di sabotaggio, spionaggio e il rischio che i visti possano essere utilizzati per attività di propaganda o sovversive a sostegno della guerra. Per questo, i richiedenti di un visto russi devono essere controllati in modo più approfondito e frequente.
La stretta si applica solo ai cittadini russi che risiedono in Russia e che fanno domanda per un visto presso un consolato di un paese dell'UE in Russia. Non si applica dunque ai cittadini di altri paesi che risiedono in Russia (se non hanno anche passaporto russo).
Il visto multiplo a lunga scadenza verrà ora concesso solo a due categorie molto specifiche, e con condizioni più rigide: familiari stretti di cittadini dell'UE o di russi che risiedono legalmente nell'Unione (coniugi, figli minorenni, genitori), che possono ottenere un visto multiplo valido per un anno, ma solo se hanno già ottenuto e utilizzato regolarmente tre visti negli ultimi due anni, e i lavoratori dei trasporti (marinai, camionisti, autisti di bus, personale dei treni) che viaggiano per lavoro (questi possono ottenere un visto multiplo valido per nove mesi, ma solo se hanno già ottenuto e utilizzato regolarmente due visti negli ultimi due anni).
I singoli paesi dell'UE mantengono la possibilità di fare eccezioni in casi giustificati. Ad esempio, possono rilasciare visti di lunga durata a dissidenti, giornalisti indipendenti, difensori dei diritti umani o altre categorie vulnerabili che potrebbero aver bisogno di protezione.