Ordinanze riguardano sette stati e sono state annunciate alla Cop30; governo punta a regolarizzare 63 milioni di ettari entro il 2030
La ministra dei Popoli Indigeni del Brasile, Sônia Guajajara, ha annunciato a Belém, durante una cerimonia alla Cop30, la pubblicazione, nei prossimi giorni, di dieci nuove ordinanze dichiarative di demarcazione di terre indigene da parte del ministero della Giustizia verde-oro. Lo rende noto Agência Brasil.
I provvedimenti riguardano territori negli stati di Amazonas, Bahia, Mato Grosso do Sul, Pará, Pernambuco, Paraná e San Paolo.
L'annuncio coincide con il lancio di un'iniziativa sostenuta da 15 Paesi, dedicata alla tutela dei diritti territoriali di popoli indigeni, afrodiscendenti e comunità tradizionali, il cui obiettivo è garantire la protezione di 160 milioni di ettari di terre indigene a livello mondiale.
Guajajara ha ricordato che il governo brasiliano si è impegnato a regolarizzare e proteggere 63 milioni di ettari entro il 2030, dei quali 4 milioni in territori cosiddetti quilombola, ovvero di afrodiscendenti, e 59 milioni in aree indigene. Questi ultimi, ha spiegato, compongono dieci territori in fase avanzata di analisi e saranno incorporati nel Piano integrato di implementazione della politica brasiliana dedicata alla gestione territoriale e ambientale delle terre indigene.
Secondo la ministra, questa demarcazione è una parte essenziale della agenda climatica brasiliana e della certezza giuridica delle comunità tradizionali.