Emerso durante la riunione del gabinetto di sicurezza: Shin Bet parla di deterrente, l'IDF non vuole la pena obbligatoria e Ben Gvir la pretende
Il ministro delle Finanze di Israele Bezalel Smotrich ha affermato che un ebreo che lavora per conto dell'Iran potrebbe essere giustiziato in base alla proposta di legge che introduce la pena di morte per terrorismo, secondo quanto trapelato durante la riunione del gabinetto di sicurezza di ieri sera. Lo scrivono i media israeliani.
Durante la riunione, si legge sul Times of Israel, il capo dello Shin Bet David Zini ha dichiarato ai ministri che introdurre la pena di morte per i terroristi è il miglior deterrente contro gli attacchi.
Un rappresentante delle Forze di difesa israeliane (IDF) ha dichiarato ai ministri che l'esercito non si oppone alla misura, ma è favorevole a non renderla una pena obbligatoria, riporta Ynet. Il ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir, che da tempo sostiene l'idea della pena di morte per i terroristi, ha affermato che "deve essere una pena obbligatoria", sempre secondo Ynet.
"Innanzitutto, a causa del procuratore generale e dei procuratori. Tutti sanno che non chiederanno mai la pena di morte e, anche se li istruiamo, ci diranno che non è permesso interferire nella politica delle condanne. Non mi fido di loro", avrebbe dichiarato.
"Ma anche i cittadini ebrei possono essere giustiziati", avrebbe risposto il ministro dell'Intelligence Gila Gamliel. "Chiunque agisca contro l'esistenza del popolo ebraico", avrebbe replicato Ben Gvir e il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich avrebbe aggiunto: "Sì, un ebreo che agisce per conto dell'Iran contro lo Stato di Israele può essere giustiziato".