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Davvero conviene attirare i super ricchi stranieri?

Si sente spesso affermare che dobbiamo attirare i ricchi stranieri. È comprensibile che lo dicano persone attive in società fiduciarie, di consulenza fiscale, immobiliare ecc. che ne traggono diretto vantaggio, ma che molti politici facciano loro da cassa di risonanza non mi pare corretto.

A me pare che l’arrivo di super ricchi porti benefici a una ristretta cerchia di persone, ma sia piuttosto negativo per la popolazione in generale. Una prova empirica sta già nel fatto che, malgrado la politica di attrazione dei ricchi sia in atto da molti decenni, in Ticino le finanze cantonali e comunali siano in profondo rosso e la povertà e l’impoverimento del ceto medio continuino ad aumentare.

I super benestanti portano certo entrate fiscali, ma favoriscono anche un clima di richiesta di sgravi per i ricchi che finiscono per annullarne i vantaggi. D’altra parte, essi sono in genere poco propensi ad integrarsi con la popolazione locale (lo si desume anche dallo spuntare come funghi di scuole private internazionali), poco interessati a un miglioramento della qualità di vita per tutti, per esempio con più verde in città per lottare contro le isole di calore, dato che abitano in residenze con piscina e aria condizionata (e dispongono di case di vacanza in montagna e al mare). La loro disponibilità ad acquistare immobili fa poi aumentare il costo dell’alloggio per tutti. Vivono a scala globale e sono sempre pronti ad andarsene, se trovano condizioni più “interessanti”.

Molto meglio sarebbe se i nostri politici si impegnassero nell’attrarre persone non particolarmente benestanti, magari giovani famiglie di diplomati o laureati che abbiano voglia di vivere in Ticino e si impegnino a favore della collettività, compresa la sua economia. A incominciare da quelli che non rientrano dopo aver studiato Oltralpe. Per attirare questa categoria di persone servono misure che vanno al di là di quelle semplicemente salariali (sicuramente importanti): occorre anche promuovere una qualità di vita e sociale simile a quella che hanno sperimentato nelle città d’Oltralpe e che comprende spazi pubblici a disposizione di tutti, verde nelle zone abitate, riduzione del traffico, luoghi di incontro e di apertura, oltre naturalmente a una politica dell’alloggio mirante a mettere a disposizione abitazioni a prezzi ragionevoli in contesti ambientali favorevoli.

È davvero peccato che si faccia così tanto per attirare i ricchi stranieri e così poco per tenerci la nostra migliore gioventù. Ed è sorprendente che tra i più accaniti sostenitori di questa politica vi siano anche gli esponenti di quei partiti che fanno del nazionalismo la loro principale bandiera.