Fu durante una di quelle crisi esistenziali che segnano la gioventù, quando senti la tua anima irrequieta e vuoi ancorarla a qualcosa di solido, che mi tuffai nella Bibbia. Scoprii un Dio diverso da quello presentatomi dai preti incaricati della mia educazione: quel Dio che promette ad Abramo e ai suoi discendenti la terra di Palestina e dintorni, lasciando il suo vicino di casa a bocca asciutta, non è infatti il miglior esempio della giustizia divina in cui credevo. Quando poi questo Dio comanda a Israele di sterminare chi abita quella terra, anche il mito della sua infinita bontà viene a cadere. Eppure è ciò che sta scritto nell’Antico Testamento, la prima parte della Bibbia e testo sacro per ebrei e cristiani. Nel suo quinto libro, chiamato Deuteronomio, al capitolo 7 (7:1-2) si legge: “Quando l’Iddio tuo, l’Eterno, ti avrà introdotto nel paese dove vai per prenderne possesso, e ne avrà cacciato d’innanzi a te molte nazioni: gli Ittiti, i Ghirgasei, gli Amorei, i Cananei, i Ferezei, gli Ivvei e i Gebusei, sette nazioni più grandi e più potenti di te, e quando l’Eterno, l’Iddio tuo, le avrà date in tuo potere e tu le avrai sconfitte, tu le voterai allo sterminio: non farai con esse alleanza, né farai loro grazia”. E per garantirsi uno sterminio completo, cioè un vero e proprio eccidio, al versetto venti dello stesso capitolo si legge che: “L’Eterno, il tuo Dio, manderà pure contro di loro i calabroni, finché quelli che saranno rimasti e quelli che si saranno nascosti per paura di te saranno periti”. Queste parole piene di odio furono scritte almeno 2’500 anni fa, ma c’è chi, nel nome della religione, le sta mettendo in pratica oggi stesso. Con gli F-35 che hanno preso il posto dei calabroni.