Ai tempi, 2007, gli architetti Livio Vacchini e Luigi Snozzi avevano proposto di organizzare altrove la proiezione dei film perché la Piazza Grande è diventata piccola e difficile da coprire in caso di intemperie e, soprattutto, proponevano di liberarla per farla diventare il vero salotto della città e del Festival.
Suggerivano di allestire una piattaforma galleggiante sul lago, vicino al Debarcadero. Un’idea che è piaciuta a pochissimi, anch’io ero perplesso. Allora pensavo che sarebbe stato interessante concepire una Grande Piazza in fondo alla via Serafino Balestra, oltre il vecchio tracciato della Centovallina, sui terreni dell’Azienda Gas + Acqua. In quel luogo avrebbe potuto generare un nuovo ordine dentro quella grande confusione che si sta sviluppando tutt’attorno, a sud della via delle Aziende. Un nuovo spazio con strutture flessibili in grado di favorire la visione dei film ma anche l’organizzazione di concerti ed esposizioni. Anche l’isolato con il vecchio Macello offre il potenziale per progettare un grande spazio pubblico, allargando la via Luigi Lavizzari fino al vecchio edificio del Macello (metri 105x35). Così si darebbe, finalmente, un significato anche a quella brutta torre bianca e al “parco” che la circonda.
Il resto dell’isolato potrà essere densificato con edifici sul limite dell’isolato, com’era previsto in origine nel piano del Quartiere Rusca (1898), con, al piano terra, osterie, ristoranti, negozi e spazi funzionali al Festival; anche il vecchio edificio del Macello, ristrutturato, ritroverebbe una sua dignità. Si deve ragionare in modo da considerare le potenzialità di tutto il borgo, con una visione globale in grado di valorizzare e mettere in relazione i diversi quartieri. Da quanto tempo, in Ticino, non si riesce più a proporre una Nuova Piazza?