laR+ I dibattiti

È proprio vero: al peggio non c’è fine

Nel cortile politico di casa nostra si continua a razzolare nervosamente. “Cosa passerà attraverso lo sguardo fisso delle galline, nella loro testa sussiegosa, cosa muove il loro contegno risentito?”, si chiede Italo Calvino a proposito del bel libro di Luigi Malerba, Le galline pensierose, una raccolta di “cento storielle in cui le pretese intellettuali dei volatili da cortili si librano tra lo humor sospeso nel vuoto del ‘nonsense’ e la vertigine metafisica degli apologhi ‘zen’”.

Leggendo in questi giorni di “allerta canicola di grado 3” la cronaca politica, dove i presidenti di partito intervistati dal vicedirettore del Corriere del Ticino vengono indicati col sostantivo iperbolico di tenori (sì, ma dei cortili suddetti), mi sono ricordato di questo bel volume di Malerba e non so più se sprofondare nell’indignazione, nello sconforto o scompisciarmi dalle risate. In particolare leggendo l’intervista al Picca, il nuovo ‘tenore’ del cortile leghista, e il 19 agosto su laRegione la notizia (uella!) che il consigliere di stato (l’uso della minuscola è voluto) Claudio Zali diserterà la seduta straordinaria del Gran Consiglio di lunedì prossimo, “una seduta agendata fuori dal classico calendario annuale per discutere appositamente dello scambio di competenze tra lo stesso Zali e il collega Norman Gobbi”. Te capii? Vero è che questo ciapa tì che ciapi mì è roba del Consiglio di Stato (la maiuscola è voluta e necessaria) e non del Gran Consiglio; ma vogliamo ricordare a lor signori che anche in questo sfigatissimo Paese (cit.) i Consiglieri di Stato sono eletti dai cittadini e dalle cittadine? E che i dipartimenti che lor signori dirigono non sono aziende loro? E che, se il Paese (in questo caso 37 granconsiglieri) chiede spiegazioni, loro sarebbero obbligati a fornirle?

Già, questo in un Paese normale, democraticamente sano. Il caldo gioca brutti e pericolosi scherzi, come ha giustamente ricordato il medico cantonale. Affidiamoci allora (guardate un po’ a che quote basse sono sprofondato) alle previsioni prossime meteorologiche, alla fine dell’estate, ai venti autunnali e al freddo invernale. E se un barlume di ragione, di lucidità e, soprattutto, di onestà e dignità alberga ancora nelle teste degli elettori, beh, spero proprio che esso si manifesti alle prossime votazioni, soprattutto in quelle elettive.

Questo circo deve finire, come tutte le cose, soprattutto quelle ridicole.