Il sistema sanitario è malato e disfunzionale e la cura è una riforma strutturale. L’eplosione dei costi e il rincaro annuale dei premi di cassa malati sono i sintomi più evidenti. Il primo passo è quello di rendere più equo il finanziamento del settore sanitario, attraverso un sistema di premi basato sul reddito. Questo dispositivo può essere visto come uno dei 4 pilastri di un disegno di riforma strutturale illustrato in un articolo pubblicato sul CdT il 6.10.2023, (Filippini, Masiero e Mazzonna, professori Usi) che si può riassumere come segue: Cassa malati unica promossa dalla Confederazione, per evitare una competizione malsana sull’offerta assicurativa. Riforma del sistema di remunerazione delle prestazioni sanitarie in particolare per i medici, perché così com’è induce a eccessi di visite mediche e non offre incentivi a contenere i costi. Rafforzamento del ruolo del medico di famiglia, per assicurare una corretta governance nella presa a carico e promuovere la prevenzione. Sistema dei premi basato sul reddito, perché il finanziamento della spesa dovrebbe basarsi sulle possibilità contributive di ognuno. Modelli di questo genere sono applicati in altri Paesi europei, ad esempio l’Olanda, e funzionano bene. I premi assicurativi sono decisamente più sostenibili e l’offerta delle cure è di qualità. L’iniziativa del 10% si focalizza sul tema dei premi basati sul reddito. Oggi purtroppo i premi crescono indipendentemente dal reddito, gravando soprattutto sui ceti medi e bassi. Legare i premi al reddito rende il sistema più giusto: chi guadagna meno non è strozzato da una spesa sanitaria sproporzionata, garantendo un principio di equità sociale. In Ticino molte famiglie destinano già oltre il 15-20% del reddito disponibile ai premi. Un tetto al 10% ridurrebbe il rischio di indebitamento e di rinuncia alle cure per motivi economici. L’iniziativa è a tutela della salute pubblica, perché quando i premi sono troppo cari, le persone scelgono franchigie alte per risparmiare. Accade quindi di rinunciare a visite e trattamenti. Inoltre la Costituzione federale (art. 41) sancisce il diritto a cure mediche accessibili, quindi un premio legato al reddito concretizza questo principio, riducendo la distanza fra teoria e pratica. In Ticino il peso dei premi è più alto rispetto ad altri cantoni, per via di redditi medi più bassi. Un correttivo sul modello del 10% ridurrebbe queste disparità interne alla Svizzera. Il sistema attuale favorisce l’aumento delle disuguaglianze, genera pressione sui redditi medi e bassi, dovendo ricorrere ai sussidi, dato che molti sono in difficoltà. Se continuiamo a rimandare una riforma strutturale del sistema, prevarranno spinte discriminatorie. Le persone che necessitano di maggiori cure pagheranno di più, annullando i valori di solidarietà sociale che sostengono un’assistenza sanitaria accessibile. Da qualche parte bisognerà pur cominciare. L’iniziativa del 10% è un primo passo necessario, importante e concreto nella giusta direzione.