laR+ Lettere dei lettori

Per una cultura che rispetti l’infanzia

In Svizzera, l’introduzione del principio di educazione non violenta nel Codice Civile rappresenta un passo avanti significativo, ma non basta. Le leggi possono limitare le pratiche dannose, ma il vero cambiamento richiede una trasformazione culturale profonda.
Purtroppo, molti genitori continuano inconsapevolmente a ripetere gli schemi punitivi subiti durante l’infanzia, perpetuando cicli di violenza e maltrattamenti che compromettono gravemente il benessere psicologico ed emotivo dei bambini. Questa ripetizione di comportamenti, spesso legata a modelli familiari disfunzionali, non può più essere ignorata.
È arrivato il momento di smettere di minimizzare l’esperienza infantile. Tutti i problemi sociali – dalle guerre alla violenza domestica – trovano radici profonde nei maltrattamenti subiti durante l’infanzia. Ignorare il legame tra abusi infantili e dinamiche violente nell’età adulta significa chiudere gli occhi davanti a una realtà allarmante.
Le istituzioni, oltre a promulgare leggi adeguate, devono fare di più: è fondamentale promuovere una genitorialità consapevole che aiuti i genitori a riconoscere e interrompere il ciclo della violenza.
Le normative, in questo contesto, sono solo uno strumento. La vera sfida è trasformare la cultura, facendo comprendere all’intera comunità che l’infanzia è sacra e che il benessere dei bambini deve essere una priorità assoluta. Solo così potremo costruire una società che rispetti davvero i diritti dei bambini, spezzando una volta per tutte il ciclo della violenza.