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L’inganno delle apparenze

Spesso tendiamo a giudicare le persone dalle loro apparenze, senza aspettare di conoscerle meglio. Eppure dovremmo sapere che il giudizio esterno che formuliamo su una persona dopo averla vista non sempre corrisponde alla realtà. Le persone non cambiano. Sanno mostrarsi diverse a seconda dell’occorrenza. Prima di concedere loro la nostra amicizia e/o il nostro amore, osserviamole attentamente.
La parvenza è un modo di porsi in tensione tra due stimoli conflittuali e ugualmente poderosi: l’esibirsi e il nascondersi.
Ciò che si manifesta apertamente è solo la maschera, questa personalità apparente, fittizia e artificiale, che utilizza nei confronti dell’interiorità psichica/“intima” una funzione di rappresentanza. L’apparenza è il modo in cui gli altri ci vedono e ci percepiscono: il nostro modo di parlare, il tono della voce, il modo di esprimerci, la nostra gestualità, i vestiti che indossiamo. Ma spesso tutto ciò non riflette davvero ciò che vorremmo esprimere su di noi. Una conoscenza approssimativa, o una valutazione basata solo su un fattore estetico/superficiale, può portare a delle valutazioni errate. Sta a ognuno di noi porre rimedio a questo primo giudizio visto che solo quando stringiamo con una persona una relazione di amicizia o di conoscenza più profonda, siamo in grado di vedere com’è davvero. Concludo con una citazione: “Tutti ti valutano per quello che appari, pochi comprendono quel che tu sei” N. Machiavelli (filosofo).