Il Gran Consiglio ha concesso a Verzasca Mobile una boccata d’ossigeno con il credito per poterlo mantenere. Purtroppo non basterà. È encomiabile l’impegno di Samantha Bourgoin per far sì che il servizio venga inserito nei mezzi pubblici sostenuti da Cantone e Confederazione. Ma questi buoni propositi e il suo agire nulla hanno potuto, finora. Va specificato che la conformità del territorio della Val Verzasca non è come quella del piano di Magadino e bisogna conoscere la Valle per rendersene conto. Gli anziani non hanno un accesso facile e di breve durata per arrivare alla strada carrozzabile, sia comunale (per aver accesso a Verzasca Mobile), sia cantonale (per usufruire dei mezzi pubblici ufficiali) e magari già impediti fisicamente.
È quindi di fondamentale importanza avere un aiuto come Verzasca Mobile che rende onore a questi bisogni in modo adeguato e a giusto prezzo. Inoltre, la maggioranza degli anziani vive sola e con i figli che abitano lontani e impegnati sul lavoro in settimana e durante il weekend non ci sono medici o altri uffici pubblici aperti, per potervisi recare. Per chi necessita in settimana di trasporti differenziati l’opzione Verzasca Mobile è una vera soluzione che funziona.
Verzasca Mobile offre sostegno anche a giovani che si spostano per seguire i propri sport o altre attività serali fuori valle e al ritorno non hanno orari compatibili o corse di autopostali previste. I più piccoli, per contro, per recarsi a scuola hanno il loro scuola bus. Credere che sostenere un servizio utile alla popolazione della valle sia sinonimo di assecondare “i capricci dei figli” che non vogliono prendere i mezzi pubblici ufficiali è semplicemente un’affermazione che non si può tollerare e non veritiera, soprattutto se espressa da un nostro governante in occasione di un’intervista ufficiale.
Per questi motivi il servizio di Verzasca Mobile va sostenuto anche dal Cantone e dalla Confederazione poiché copre un fabbisogno reale e potrebbe essere molto utile anche nelle altre zone periferiche del nostro cantone.