laR+ Lettere dei lettori

Ohi... l’ora legale!

Ah, l’ora legale! Quel momento dell’anno in cui tutti ci trasformiamo in viaggiatori del tempo improvvisati, cercando di capire se sia più tardi o più presto.
Immagina la scena: la sveglia suona, ma il tuo cervello è ancora fermo a ieri, quando le 7 erano le 7. Ora sono le 8, ma sembrano le 6, e tu ti senti come un criceto che ha corso tutta la notte sulla ruota del tempo.
Ti trascini in cucina, i capelli sparati in tutte le direzioni, e cerchi di preparare il caffè. Ma il tuo corpo è in rivolta: “No, amico, sono le 6, troppo presto per il caffè!”. Così, finisci per versarti il latte sui cereali e metterti il succo d’arancia nel caffè.
Esci di casa e il mondo sembra un set di “The Walking Dead”: persone che camminano a tentoni, occhi gonfi, borse sotto gli occhi che potrebbero contenere un’intera settimana di spesa.
In ufficio, è un disastro. Il tuo capo ti chiede un report che dovevi finire ieri, ma tu sei ancora convinto che sia ieri. Il tuo collega, invece, ha già iniziato a lavorare da un’ora, ma sembra che abbia appena finito di festeggiare Capodanno.
E poi ci sono i social media: un tripudio di meme sull’ora legale, con persone che si lamentano di aver perso un’ora di sonno (come se dormire fosse mai stato un’opzione).
Ma non temere, amico mio! Tra qualche giorno, il tuo corpo si adatterà al nuovo orario, e tutto tornerà alla normalità. Fino al prossimo cambio dell’ora, quando ricominceremo tutti a sentirci come criceti sulla ruota del tempo.