Dopo la fine del cessate il fuoco, i bombardamenti dell’esercito israeliano su Gaza sono ripresi più intensi di prima e le vittime sono ancora più numerose: centinaia al giorno. I numeri sono impressionanti. Una strage senza fine. Nei Territori Occupati invece sono i coloni a farla da padroni: incursioni continue contro i palestinesi lasciandoli a terra massacrati, distruzione delle loro case e delle colture specialmente di ulivi, uccisione dei loro animali. Insomma importante è privarli di quel poco che hanno e della vita. Ne ha fatto le spese fra le centinaia di altri palestinesi anche Hamdan Ballal, il coregista palestinese del documentario premio Oscar “No Other Land”, aggredito brutalmente dai coloni e poi arrestato dalle forze israeliane nella Cisgiordania occupata, e picchiato anche dai soldati prima di essere rilasciato. Tanto per dire che non si risparmia nessuno. Le atrocità sono senza limiti: oltre alle migliaia di donne e uomini, anche migliaia di bambini ammazzati. Il futuro della Palestina. Ma è proprio quello che si vuole: che la Palestina non abbia futuro. E il Popolo palestinese invece resiste: è incredibile il coraggio, la forza, la resilienza e la voglia di vivere che i palestinesi continuano ad avere nonostante tutto quello che hanno subìto in questi mesi (in questi anni, in questi decenni), gli stenti, la perdita dei propri cari, le enormi ferite al corpo e all’anima. Eppure sono lì per ricordare alla nostra coscienza che solo l’umanità, la pace e la giustizia possono salvare loro e noi. Che i politici occidentali che ignorano volutamente questi crimini e i media che si girano dall’altra parte (dimenticando i loro colleghi uccisi a Gaza) se ne rendano conto. Prima che sia troppo tardi.