La mia preoccupazione non è solo per chi nelle professioni sociosanitarie o per chi lavorando nel settore socioeducativo per troppo carico lavorativo abbandona la professione e così facendo salvaguarda la sua salute e la sua vita familiare, ma per tutti gli operatori che nei settori di salute mentale appassionati e sicuri di contribuire alla guarigione dei loro pazienti, si dedicano senza tregua al lavoro. Negli anni ho visto tanti di loro ammalarsi gravemente e alcuni morire.
Non sempre è facile dinanzi a situazioni difficili e con carichi di pressioni notevoli condurre una vita privata. Per questi motivi è necessario votare sì alle prossime votazioni del 15 giugno all’iniziativa per cure e prestazioni socioeducative di qualità.