Abu Muhammad Al-Jolani: da terrorista estremista inserito nelle liste internazionali del terrorismo ad Ahmad Al-Shar’a e Thomas Barrack lo descrisse addirittura come il George Washington della Siria. Non è uno scherzo, ma pura realtà! Il Dipartimento del tesoro o quello di Stato americano dovrebbero in realtà assegnare ad Al-Jolani la taglia da dieci milioni di dollari che era stata offerta per chiunque fornisse informazioni su di lui, vivo o morto dopo il suo straordinario e brillante successo nel sacrificarsi per Trump a spese del popolo siriano!
Ma se la sua posizione fosse stata diversa, sarebbe ancora inserito nelle liste del terrorismo americane e internazionali. Non mi sorprende affatto, anzi sono pienamente convinto che il “certificato di assoluzione” fosse l’ultima cosa discussa alla fine dell’incontro se dovesse essergli concesso o meno nel caso non fosse stato sufficientemente obbediente all’obiettivo voluto dagli americani, un obiettivo che desiderano sentir suonare come musica per le loro orecchie politiche!
Ieri, oggi, domani e anche in futuro: l’arroganza dell’impero americano non si manifesta semplicemente nell’accusare una persona di terrorismo, ma più in generale nel determinare chi sia il colpevole, indipendentemente dall’atrocità degli atti terroristici compiuti o dal numero di civili uccisi, decine o centinaia. Solo gli americani decidono chi è un terrorista, un resistente o un rivoluzionario. Solo loro si arrogano il diritto divino di concedere “certificati di assoluzione” a chi ritengono sia divenuto obbediente nel sacrificarsi sull’altare dei loro interessi e della loro agenda strategica a prescindere dalle azioni terroristiche commesse. E alle nazioni occidentali non resta che obbedire, ascoltare ed eseguire.