laR+ Lettere dei lettori

Probabili lutti leghisti

Passata la festa, gabbato lo santo? È quanto ci racconta in sintesi il convegno leghista tenutosi il 1° agosto al Monte Ceneri. E non è che la presenza della solita macchietta vestita da mamma Elvezia abbia dato un tono diverso alla propaganda. Si sussurra addirittura che qualche adepto dell’ultima ora abbia suggerito per il futuro la sostituzione dell’avvenente effigie elvetica con una cabina di intrattenimento ludico laddove, con un franchetto per 60 secondi di durata, si potrà riascoltare il verbo illuminato del Norman anziché del Claudio, del Lorenzo o della badessa mascarata. Una sorta di politico “Stützli Sex” di lontana memoria. E così, dopo l’iconico e ormai stantio salamino e risotto con luganighetta, conditi con l’altrettanta solita propaganda a uso e consumo delle busecche degli scappati di casa, hanno deciso senza un plissé, che il pastrocchio è cosa buona e giusta! E questa sarebbe la Lega dei Ticinesi? Per noi che la Lega la conosciamo ancor prima che l’unico Bignasca degno di rispetto la partorisse, appare sempre più come una brutta Lega o, se preferite, la lega del Gobbizalismo che di ticinese non ha più nemmeno le lontane sembianze. E a dimostrarlo semmai abbisognasse, ci sono i due sonori ceffoni a mano aperta che l’On. Zali, non nuovo a simili sortite, ha rifilato all’intero parlamento e alla popolazione, sottraendosi alle doverose risposte che poteva e doveva dare al Ticino. Altrove si parlerebbe di “impeachment”, ma qui siamo sempre più nella Repubblica delle banane e degli oligarchi nostrani. E ci sovviene una piccola quisquilia; quella dei 38 milioni di franchi per la galleria asconese di Moscia per cui il direttore del Dt non ha voluto chiedere alcun contributo a Berna. Tanto non ce li daranno mai! Pare ebbe a dire per giustificare l’ennesima cappellata. Per fortuna ci ha pensato la delegazione ticinese alle Camere in sua vece, a portare a casa il malloppo. E in barba alla separazione dei poteri fra Sato e Magistratura, Zali ha deciso (...) che adesso tocca a lui risolvere i problemi tra i magistrati. Senza nemmeno chiedersi se alla Magistratura il suo intervento sia o meno opportuno o se invece sarà foriero di nuovi pasticci di cui faremmo tutti decisamente a meno! E una domanda sorge a gran parte dei ticinesi: ma questo governo, seppure osservato da un parlamento fermo come il palo di un semaforo, chi rappresenta se non solo se stesso? Qualcuno, lavorando di picco e pala pare si stia scavando la fossa da solo, anzi sembra addirittura che osservando i piani esecutivi e la larghezza del buco, ci sia posto anche per due o forse più. Fosse che fosse la volta buona? Come si dice: la speranza è sempre l’ultima a morire. E noi tutti speriamo per il bene del Cantone.