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Appunti arrabbiati di un cittadino qualunque

Il primo settembre Itamar Ben Gvir ha annunciato che i rappresentanti civili della Global Sumud Flotilla saranno trattati come terroristi, una minaccia di morte. Dalla Svizzera parte una delegazione di 54 persone, alle quali il Consiglio federale dovrebbe garantire almeno una tutela diplomatica. Invece: nulla. Nessuna parola. Non riesco a pensare a nulla di più schifoso e indignante. Mi aspettavo almeno questo minimo.

Sia il potere legislativo che quello esecutivo, in linea con gli altri Paesi occidentali, si è schierato dalla parte di Israele. Ancora più imperdonabile è che non riescano neppure a tentare di proteggere cittadini svizzeri che agiscono nella totale legalità, per i quali i politici si sono presi la responsabilità e il privilegio di governare.

Purtroppo credo siano rimasti in pochi gli svizzeri che riescono a identificarsi con le politiche promosse dal governo: probabilmente solo le persone ricche e i proprietari di grandi aziende. Lo dimostra l’astensionismo al voto, ma soprattutto l’assenza di misure contro Israele. Nessuna. Se invece fosse la gente comune a poter decidere, la storia non sarebbe scritta così.

Quando ho sentito della partenza della flotilla ho provato speranza. A metà settembre la flotta arriverà a Gaza e, visto che l’élite politica non intende difenderli, tocca a noi muoverci. Scioperiamo, scendiamo in piazza, alziamo la voce. Se chi governa tace, saremo noi a gridare, pacificamente ma con rabbia. Prendiamo esempio dal CALP di Genova e prepariamoci, ricordando che avremo a che fare con una responsabilità storica che peserà sulle nostre vite. Ma non dimentichiamo che la resistenza ha sconfitto il fascismo, almeno una volta. El pueblo unido jamás será vencido.