laR+ Lettere dei lettori

Se ci pensi, però...

26 settembre 2025
|

Mentre alcuni colgono gli aspetti positivi della tecnologia mediatica e ne godono a piene mani, altri osservatori quatti quatti ne fanno presente i rischi. Per es. il filosofo Tommaso Codignola che nel suo libro “La civiltà dell’eccesso - Curare l’anima nell’epoca della quantità” (uscito per le ‘Edizioni Di Storia e Letteratura’) annota: “Nell’epoca della sovrabbondanza mediatica dovremmo sforzarci di custodire in noi un po’ di vuoto, di tempo che non sia riempito da nessun compito, che lasci fluire il libero assemblaggio delle idee senza uno scopo prestabilito, che ridoni spazio al pensiero [..] che è poi uno dei caratteri più preziosi della natura umana e quello decisivo per ogni vera forma di progresso della civiltà. [..] La riflessione è un’attività naturale e come tale genera piacere e benessere, mentre la sua mancanza genera malessere, sofferenza psichica, senso di non conoscenza di sé”. Secondo Tommaso Codignola addirittura: “Forse è proprio questa una delle radici del diffuso disagio del nostro tempo”.

L’autore ci indica delle possibili vie di uscita, ad esempio con la constatazione che è anche un’esortazione: “Diventiamo noi stessi nell’esercitare una qualche capacità, nel dare un qualche contributo alle collettività di cui siamo parte, nell’affezionarci e amare qualcuno, nello spenderci, in una parola nell’inserirci in una rete di relazioni e impegni [..] Non ci realizziamo nell’eliminare ogni vincolo, ma nel dar forma a qualcosa”.

Io prendo spunto e concludo con una digressione. Quest’anno la Banca Alternativa Svizzera (ABS in tedesco) compie 35 anni. Fu fondata da persone che volevano più etica e sostenibilità nel mondo finanziario e che secondo il principio “Sii ciò in cui credi” hanno dato vita a un istituto che incarnasse il loro pensiero. Fossero andati a esprimere la loro indignazione e protesta alla Paradeplatz di Zurigo, oggi non l’avremmo, l’ABS. E invece – noncuranti delle difficoltà nonché dello scetticismo di molti altri Istituti (alcuni dei quali peraltro oggi non esistono più…) – essi hanno consolidato un modo di fare banca che sempre più clienti apprezzano. Tutto ciò potrebbe non c’entrare con la parte iniziale; se ci pensi, però…