Forse avevo sperato troppo, ero fiduciosa che dopo due anni di massacri indescrivibili e davanti a tanto orrore, a tante atrocità su bambini, anziani, mamme, civili innocenti spazzati via dalla furia e dall’odio dei soldati israeliani e dalla crudeltà dei coloni, il Consiglio federale e il Parlamento avrebbero ragionato come me e le migliaia di cittadini che in Svizzera hanno manifestato pacificamente per la Palestina, Cantoni e Città che hanno scritto al Consiglio federale, Organizzazioni umanitarie, professori di diritto umanitario, avvocati, ex ambasciatori, ex consiglieri federali ecc. che si sono espressi in maniera decisa. Una marea di persone che hanno preso a cuore il destino dei Palestinesi e davanti alle violazioni del diritto umanitario hanno cercato di scuotere l’immobilità e il silenzio del Consiglio federale e di far reagire il Parlamento. Questa forte e immensa espressione di preoccupazione, umanità, solidarietà non ha purtroppo scosso il Parlamento che, nonostante l’evidenza del genocidio, settimana scorsa ha deciso di non sanzionare Israele. Ciò in spregio al diritto umanitario internazionale, alle Convenzioni Onu sui diritti fondamentali e contro i crimini di guerra. Sinceramente io, come migliaia di cittadini, non mi sento rappresentata da un Parlamento federale, che in sostanza non solo dà il pieno assenso al genocidio, ma mette la Svizzera anche in concreta difficoltà e non solo di immagine. NON in mio nome! Comunque se il medico che siede in Governo volesse affacciarsi alle finestre di Palazzo federale, vedrebbe sulla Piazza i suoi colleghi medici, quelli veri, quelli che curano e salvano le persone, che stanno facendo lo sciopero della fame per protestare contro il genocidio in corso e contro la politica della Svizzera in questa tragedia.