Quanto si è verificato recentemente durante un breve soggiorno con due amici in Alto Adige penso che possa offrire qualche spunto di riflessione. I fatti: la signora S. aveva esaurito la riserva delle medicine, assai importanti, per la cura di disturbi cardiaci e altri vitali. Il farmacista del luogo, molto gentile, si è messo in contatto con la farmacia ticinese che fornisce regolarmente i medicamenti prescritti dal medico curante per accertarsi che quanto richiesto sia confermato da una ricetta ripetibile e che quindi può soddisfare l’urgenza della signora. Ciò che avviene senza problemi.
Ma qui si verifica una bella sorpresa: le stesse medicine, tutte prodotte da ditte farmaceutiche svizzere, di cui una anche ticinese, da noi costano complessivamente, fatte le precise proporzioni, 105 franchi, mentre in Italia soltanto (soltanto si fa per dire) 54 €! Praticamente il doppio! Facciamo un piccolo calcolo molto ottimista. Le ditte farmaceutiche sui prodotti esportati applicano, com’è naturale, un margine di guadagno, mettiamo il 15% del costo di produzione. Il farmacista avrà anche lui il suo tornaconto, che stimiamo del 20%. Quindi dedotti i due margini di guadagno questi medicamenti verrebbero a costare ai produttori all’incirca 18.90€, che corrispondono approssimativamente a 18.00 franchi. Sui prezzi svizzeri, facendo le stesse proporzioni, vi è un margine per il produttore attorno al 60%! Questo basta per far capire che i prezzi per l’acquirente indigeno sono fuori misura! Le medicine acquistate, è vero, sono tutte, o quasi, pagate dalla Cassa Malati, al paziente resta da pagare il 10%. Ma in sostanza tutte le spese ricadono comunque sulle spalle dell’associato, nella forma del premio da versare mensilmente. Se i costi delle medicine aumentano, la Cassa Malati aumenta i premi all’affiliato. È quello che succede purtroppo tutti gli anni!
Il sistema sanitario attuale non è più sopportabile e andrebbe sostituito con una Cassa Malati unica ed efficiente, con un severo controllo dei prezzi da parte di un’autorità di vigilanza federale. Ma sappiamo che le Lobby farmaceutiche e le varie Casse Malati opporrebbero una spietata resistenza, con la complicità di molti compiacenti e interessati parlamentari particolarmente sensibili ai vari bonus o altro offerti dalle case farmaceutiche che si vedono così difesi i propri interessi. Tutti i tentativi fatti finora per arginare l’aumento dei costi dei premi sono stati fallimentari. È il sistema che è ammalato, e gravemente. Serve una nuova e urgente "Weltanschaung" della salute!