Siviglia, presentazione stampa della nuova Yamaha R9-2025
La nuova Yamaha R9 rappresenta la massima espressione in termini di tecnologia sportiva applicata a un modello omologato per uso stradale della casa costruttrice Yamaha. Eredita, infatti, tutti i controlli dinamici e di motore di ultima generazione della sorella maggiore R1 che, come la R6, è stata “confinata” a uso esclusivo tra i cordoli.
Monta l’ormai conosciuto e super collaudato Cp3 (3 cilindri) da 890 cc incastonato in un leggerissimo telaio Deltabox in alluminio dedicato alla nuova nata, le sospensioni sono pluriregolabili.
La nuova R9 entra a far parte della categoria Supersport, sostituisce la leggendaria R6 attualmente venduta solo con il kit per il circuito e non più omologata per la strada.
Eredità pesante, dato che la Yamaha R6 a quattro cilindri in linea ha vinto, nei suoi anni, una miriade di campionati nazionali e mondiali nella categoria Supersport, gli ultimi nel 2021 e nel 2022 con il nostro pilota svizzero Dominique Aegerter.
Dato che la recente categoria Supersport è stata allargata a moto di cilindrata superiore ai 600cc, la casa dei tre diapason ha deciso di partecipare ai vari campionati Supersport con la nuova R9 sapientemente preparata per raggiungere la massima prestazione in circuito. La Yamaha R9 sembra nata bene dato che, recentemente, ha vinto al debutto la prima gara del Mondiale Supersport a Philip Island con il pilota italiano Stefano Manzi.
• La nuova nata avrà un’anima racing come la plurivittoriosa R6?
• Il tre cilindri Yamaha da 890cc è dotato sicuramente di un ottima coppia ma come sarà messo in allungo?
• Mi farà venire voglia di sostituire la mia Yamaha R6 che uso in circuito?
Il nostro primo approccio con la nuova nata di casa Yamaha parte proprio dal circuito.
Il nuovissimo circuito di Sevilla è piuttosto impegnativo, tutto da raccordare, ci sono quattro punti ciechi e non è cosi immediato da capire. Il primo turno lo abbiamo fatto con le gomme da bagnato e gli altri con le Bridgestone S11 di primo equipaggiamento. Nei turni successivi la pista andava via via ad asciugarsi e, nell’ultimo turno, abbiamo potuto cominciare ad aumentare il ritmo. Le condizioni erano buone a parte una chiazza di bagnato alla penultima curva.
Un test molto interessante, pista nuova e meteo bizzarra, è stato un pò come condurre in strada dove ci dobbiamo continuamente adattare all’ambiente. Tra pneumatici diversi e condizioni mutevoli della pista, a ogni turno cambiavano i riferimenti, un bell’allenamento per noi ma anche un aiuto a capire la nuova nata in varie situazioni.
Era da un po’ che non guidavamo con le gomme Rain (gomme specifiche da bagnato), la nuova R9 ci ha permesso di divertirci da subito, dopo poche curve eravamo già in sintonia con il mezzo e questo è già tutto dire sull’equilibrio della nuova R9 che ci permetteva di imparare la pista senza dover pensare troppo alla moto.
Se compariamo la posizione di guida alla R6 i semimanubri della R9 sono leggermente più alti e vicini alla sella, le pedane sono posizionate più in basso e si possono regolare in due posizioni variando l’altezza. Per un uso prettamente pistaiolo si potrebbe provare a modificare leggermente la posizione delle pedane e forse alzare un pochino la sella.
La posizione di guida della R9 è meno estrema della R6 a beneficio dell’uso stradale; questa R9 è pensata per avere un equilibrio tra i due mondi.
Le sospensioni Kayaba sono di buon livello e si possono regolare a piacimento. La forcella affonda in maniera progressiva e risulta ben controllata idraulicamente. In frenata la R9 è stabile e, in curva, abbiamo percepito un ottimo feeling sull’anteriore.
Il monoammortizzatore posteriore non ci ha dato risposte inaspettate anzi, in accelerazione ci lasciava percepire un piacevole e controllato slittamento della gomma posteriore. Questa caratteristica crediamo sia anche dovuta ai controlli elettronici di ottimo livello derivati dalla R1 e meticolosamente adattati alle caratteristiche del Cp3.
Il motore a tre cilindri offre una bella coppia ai medi regimi, ci permetteva di pennellare con precisione tutte le curve del circuito. Nei primi giri eravamo sempre sul rosso! Avevamo ancora in testa il 4 in linea della R6, con la R9 bisogna cambiare prima!
Come detto gli ausili elettronici alla guida sono di prim’ordine, centralina e IMU comunicano in maniera impeccabile, le regolazioni sono molteplici, si può veramente personalizzare la R9 a proprio piacimento impostando i settaggi del PWR, SCS, TCS, LCS. Personalmente preferisco moto caratterialmente stabili rispetto a moto super maneggevoli. La R9 l’abbiamo trovata ben equilibrata, è leggera nella guida, la sua stabilità alle alte velocità e in frenata mi ha favorevolmente sorpreso.
In un punto cieco del circuito di Sevilla si scollina cambiando da quinta a sesta marcia, non conoscendo a menadito il circuito in alcuni passaggi abbiamo dovuto cambiare traiettoria, la R9 seguiva le nostre correzioni mantenendo una stabilità pregevole.
La connessione del gas risulta precisa e fluidissima, si percepisce un ottimo collegamento tra gas e gomma posteriore, tanto intuitiva che nel primo turno non abbiamo proprio pensato a questo parametro, l’effetto on-off è praticamente inesistente.
La rinomata Yamaha R6 aveva un concetto molto improntato sulla maneggevolezza, d’altra parte è stata concepita nel pieno dell’epoca delle moto da Gp a due tempi.
La nuova R9 è concettualmente diversa, sarà anche meno agile della precedente Supersport, ma nel suo carattere ha altri punti di forza come la stabilità, che regala al conducente un gran feeling.
• La nuova nata ha un concetto meno estremo se confrontato alla R6, è pensata per essere pratica e divertente anche in strada. Le prestazioni in pista ci sono senza mettere in affanno il conducente.
• Il motore ha una bella coppia, anche se si sbaglia marcia ti fa uscire dalle curve con una fluidità disarmante. Sicuramente non ha l’allungo del 4 cilindri, ma, gli assidui frequentatori dei circuiti, sapranno sicuramente sfruttare al massimo il 3 cilindri adattando i rapporti finali in base al circuito.
• Sostituirei la R6 con la R9? Domanda da tirarsi la zappa sui piedi: se fossero tutte e due originali direi di sì, mi piace il concetto della R9. Ma dato che la mia R6 la uso solo tra i cordoli e l’ho dotata di alcuni accorgimenti specifici per il circuito, intanto dico: non ancora.
Ci affascinano sicuramente le moto iperprestazionali da 220 cavalli ma, oltre la tecnica di guida, ci vuole anche il fisico per gestire quei mostri in una giornata in pista. Con la nuova Yamaha R9 abbiamo terminato tutti i turni da 20 minuti a nostra disposizione senza affanno, anche questo a nostro avviso fa parte del divertimento che un’uscita in pista può dare.
Peccato che per le condizioni meteo degli scorsi giorni gli organizzatori hanno dovuto cancellare la prova su strada, ma la guideremo sicuramente più avanti.
Sicurezza in moto
Da maestro conducente ci tengo a promuovere l’importanza di una formazione continua, specialmente a inizio stagione quando riprendiamo a circolare con la nostra amata motocicletta. Che tu sia un motociclista esperto o un principiante i corsi di guida possono aiutare ad allargare e potenziare le capacità personali. Ampliare le proprie competenze di guida sotto vari aspetti è un modo per rafforzare la convivenza nel mondo delle due ruote. Inoltre sono dell’idea che la velocità non dà gusto quanto il condurre un motoveicolo in maniera consapevole; percepire e utilizzare al meglio i propri sensi oltre aumentare la sicurezza intensifica il piacere di guidare.
La Timoto che rappresenta i vari motoclub è da molti anni attiva nel promuovere corsi per i motociclisti. In data 11 maggio, all’aeroporto di Lodrino, Timoto organizza un corso di perfezionamento moto e mette a disposizione i propri istruttori su di un’area sicuramente idonea per praticare esercizi su vari livelli. Spero di vedervi in azione. Per gli interessati: www.timoto.ch.
Motore | 4 tempi; 3 cilindri in linea |
Cilindrata | 890 cc |
Potenza max | 119 CV (87,5 kW) a 10.000 giri/min |
Coppia max | 93,0 Nm a 7.000 giri al minuto |
Telaio | deltabox in alluminio pressofuso |
Forcella | KYB a steli rovesciati, Ø 43 mm; Escursione 120 mm |
Sospensione posteriore | a leveraggi progressivi; Escursione 118 mm |
Freno anteriore | Doppio disco Brembo Stylema, Ø 320 mm |
Freno posteriore | Singolo freno disco idraulico, Ø 220 mm |
Ruota ant. | In alluminio pressofuso; Pneumatico120/70-ZR17 Tubeless |
Ruota post. | In alluminio pressofuso; Pneumatico 180/55-ZR17 Tubeless |
Peso | 195 kg in ordine di marcia (con il pieno di carburante) |
Altezza sella | 830 mm |
Interasse | 1'420 mm |
Capacità serbatoio | 14 l |