La nuova generazione ritocca verso l’alto le doti di accoglienza ed equilibrio. Ottima la collaudata meccanica a gasolio
Il grande Suv del marchio ceco è approdato alla seconda generazione nel corso del 2024: come per molti altri modelli in gamma, lo stile ha conservato in larga misura una certa fedeltà alla tradizione di casa, anche se a ben guardare l’evoluzione è piuttosto profonda sotto ogni aspetto. A cominciare dagli stessi ingombri, che registrano un incremento della lunghezza pari a 6 cm per un totale di 4,76 metri; sviluppando ulteriormente la spaziosità di bordo che resta tra i punti di forza della vettura, insieme alle collaudate doti di solidità e praticità di utilizzo. Sul piano del design, sulla rinnovata Kodiaq si fanno notare i gruppi ottici anteriori piuttosto sottili, i passaruota corredati da modanature protettive e il tocco di originalità dato dal montante di coda in tinta argento a contrasto, che sottolinea una coda discretamente voluminosa – l’accoglienza può spingersi fino a sette posti su tre file di sedili – in un profilo armonico e piacevole.
Nonostante condivida impostazione tecnica e buona parte della componentistica con la stessa ammiraglia station wagon Superb, di cui abbiamo pubblicato la prova su strada lo scorso 16 aprile, la Kodiaq presenta anima e contenuti un po’ differenti. Lo si nota già prendendo in esame l’abitacolo: sempre concreto e molto accogliente, ma al tempo stesso pure un velo meno ricercato. Eppure, non mancano diversi dettagli di originalità nella scelta dei colori e dei materiali. La plancia, in particolare, presenta anche qui uno sviluppo moderno, che affida gran parte dei controlli e delle funzionalità al vistoso schermo centrale da 13 pollici e parzialmente flottante; quest’ultimo combinato alla strumentazione digitale configurabile. Subito sotto le bocchette di aerazione centrali si notano i tre comandi circolari della climatizzazione, solo apparentemente di “vecchia scuola”: al loro interno figurano infatti piccoli schermi digitali a colori, la cui pressione permette di accedere a ulteriori regolazioni con quello centrale, in special modo, configurabile per accedere in sequenza alle più frequenti funzionalità tra cui le modalità di marcia e diverse operazioni sul sistema di infotainment.
Generosi, come da aspettative, gli spazi a bordo. Le poltrone in prima fila offrono buon contenimento, ampio sostegno e permettono una guida rialzata senza eccessi, panoramica; lo stesso “colpo d’occhio” verso l’esterno lo riserva pure l’accoglienza sul divano posteriore. Ben distanziato dagli schienali centrali, completo di regolazione longitudinale nonché corredato di climatizzazione di zona completa e di un vano portaoggetti centrale, senza dubbio comodo in due pur se ingombrante volendo accomodarsi in tre. Piuttosto agevole l’accesso alla terza fila (a richiesta), dove le due poltroncine a scomparsa permettono un’accoglienza sufficientemente confortevole anche a due adulti. Ideale per i viaggi e la famiglia, la Kodiaq non delude poi sul piano del volume di carico, adeguato a ogni tipo di esigenza grazie alla capienza di base (in cinque a bordo) pari a ben 910 litri. Un valore quasi da record!
La meccanica della vettura in prova si affida alla collaudata e sempre ben godibile unità turbodiesel a quattro cilindri da 2 litri di cilindrata, combinata di serie alla trazione integrale meccanica a controllo elettronico e al cambio automatico a doppia frizione. Vale a dire la stessa configurazione della Superb recentemente testata, rispetto alla quale il Suv ceco mette in campo un quadro prestazionale del tutto simile, accompagnato però pure qui da un’esperienza al volante un po’ differente. In primo luogo, manca l’immediata sensazione di comfort vellutato offerto dalla grande giardinetta: la Kodiaq è sì confortevole, ma in modo più “normale”. Anche per via della risposta delle sospensioni sulle irregolarità stradali, un po’ più brusca e dunque meno puntuale in special modo incontrando piccole buche o dossetti isolati; a discapito di una taratura standard comunque piuttosto morbida.
La guida della vettura è fluida ed equilibrata, ma lascia subito percepire di non gradire i ritmi troppo rapidi o bruschi. Lo sterzo vanta una riposta piuttosto precisa e sensibile, aiutata da una certa prontezza del mezzo negli inserimenti in curva e nei cambi di direzione; tuttavia, appena il ritmo cresce oltremisura, si fanno sentire il baricentro alto e la relativa inerzia, che inducono ben presto a un comportamento sottosterzante che tende a “smorzare” le velleità di conduzione più vivaci. L’auto rimane comunque sempre ben prevedibile, sicura e oltremodo equilibrata, in ogni condizione. Lo stesso controllo di stabilità agisce in maniera preventiva nelle manovre di emergenza, con pregevole precisione.
Il motore si rivela anche in questo caso potente quanto basta, facendosi sempre apprezzare per rotondità e piacevolezza di funzionamento, al pari della trasmissione automatica; il tutto restituendo consumi interessanti in relazione alla mole del veicolo, sempre contenuti entro i 7 l/100 km su percorsi di varia natura.
Modello | Skoda Kodiaq |
Versione | 2.0 TDI 193 CV 4x4 Selection |
Motore | 4 cilindri, turbodiesel, 2.0 litri |
Potenza, coppia | 193 cv, 400 Nm |
Trazione | Integrale |
Cambio | Doppia frizione a sette rapporti |
Massa a vuoto | 1’717 kg |
0-100 km/h | 7,8 secondi |
Velocità massima | 220 km/h |
Consumo medio | 6,2-6,4 l/100 km (omologato) |
Prezzo | 57’300 Chf |