Con una meccanica ‘tradizionale’ la terza generazione porta in dote una guida sorprendentemente dinamica, consumi contenuti e tanta sostanza
Il popolare SUV Volkswagen di taglia media, la cui prima generazione fu presentata quasi vent’anni fa (era il 2007), è da poco giunto alla terza generazione: l’evoluzione del modello resta fedele a un design nella scia della tradizione del marchio, pur introducendo aggiornamenti interessanti, inclusa un’efficienza aerodinamica sensibilmente migliorata. Il Cx (coefficiente di penetrazione all’aria) è infatti sceso fino a un valore di appena 0,28. Esternamente, la nuova Tiguan si distingue per linee pulite e levigate, e per un frontale affilato, in un insieme armonioso che trasmette cura stilistica, pur rinunciando a una certa dose di originalità: l’ultima generazione si fa notare per una presenza su strada elegante, seppur vagamente più anonima.
La costruzione è affidata – come già in passato – alla piattaforma modulare MQB, ora in variante Evo, che mantiene la consueta lunghezza attorno ai quattro metri e mezzo (4,54 m), misura che va per la maggiore in questo segmento. La meccanica dell’esemplare in prova – contraddistinto dal ricco e grintoso allestimento R-Line, pur comunque “bisognoso” di alcune opzioni per risultare realmente completo – ruota attorno a un altro classico della produzione del gruppo Volkswagen: il due litri turbodiesel da 193 cavalli, abbinato alla trazione integrale e al cambio automatico a doppia frizione a sette rapporti.
La sostanza di qualità caratterizza questa rinnovata Tiguan, a partire dalle stesse doti dinamiche. Già nella modalità Comfort, l’auto mostra una convincente attitudine all’equilibrio tra piacere di guida e comodità, in un’armonia che riesce a distinguersi rispetto a varie rivali dirette. Tra le prime curve sorprende infatti per un’insospettabile dinamicità, “vellutata” ma avvertibile, risultando così piacevole da condurre e capace di restituire una sensazione di agilità sempre benvenuta. Merito anche di uno sterzo particolarmente ben calibrato, rapido negli inserimenti in curva ma omogeneo nella risposta, e in generale ben accordato al carattere dell’auto.
Passando alla modalità Sport – che agisce anche sulla taratura delle sospensioni adattive DCC – si accede a un comportamento ancora più deciso: i movimenti verticali della carrozzeria si riducono ulteriormente, mentre lo sterzo diventa ancora più diretto e consistente. Doti che valorizzano ulteriormente la dinamicità del modello. In questo, la Tiguan di terza generazione riesce a marcare una differenza concreta rispetto a buona parte della concorrenza generalista, meno incline a offrire un comportamento così autorevole sui percorsi più guidati, dove l’ottima aderenza e l’equilibrio complessivo si accompagnano a una reattività molto apprezzabile nei cambi di direzione.
Il piacere di guidare un’auto classica nella meccanica, oltre che costruita con cura, si apprezza anche grazie a un’insonorizzazione ben curata a tutte le andature. A sua volta sostenuta da un assorbimento ben calibrato delle asperità stradali, che contribuisce a un livello di comfort elevato e a una guida sensibilmente appagante. Il collaudato TDI due litri si conferma particolarmente rotondo e fluido nel funzionamento, oltre che meglio isolato sul piano acustico rispetto, per esempio, alla “cugina” Skoda Kodiaq provata di recente. Con consumi contenuti, attestati su medie generali inferiori a 7 l/100 km. Le prestazioni, in senso assoluto, sono brillanti e adeguate a coprire ogni esigenza, con un quattro cilindri a gasolio elastico e piacevolmente pronto anche nella zona alta del contagiri. Il tutto supportato da un cambio a doppia frizione sempre puntuale e rapido (specie in modalità Sport, attivabile indipendentemente dal programma di marcia) e da una trazione integrale eccellente per fluidità ed efficacia.
L’abitacolo conferma una qualità costruttiva di livello elevato per materiali e finiture, offrendo un’accoglienza degna delle altre doti dell’auto. Da sottolineare, in particolare, la caratterizzazione più sportiva dell’allestimento R-Line, la presenza di numerosi vani portaoggetti, pratici e ben distribuiti, e le comode poltrone anteriori avvolgenti. Spicca al centro plancia il generosissimo – forse fin troppo – schermo da 15 pollici, mentre si rivelano pratici i pulsanti fisici sulle razze del volante e sul tunnel centrale. Meno intuitivi, invece, i comandi a sfioramento per la climatizzazione, integrati nel display. Lo spazio abbonda anche nella zona posteriore, con climatizzazione separata e divano regolabile in senso longitudinale. Il vano bagagli, infine, offre una capacità minima di 530 litri, con l’aggiunta del pratico passaggio centrale per oggetti lunghi.
Modello | Volkswagen Tiguan |
Versione | 2.0 TDI DSG 4Motion R-Line |
Motore | 4 cilindri, turbodiesel, 2.0 litri |
Potenza, coppia | 193 cv, 400 Nm |
Trazione | Integrale |
Cambio | Doppia frizione a sette rapporti |
Massa a vuoto | 1’774 kg |
0-100 km/h | 7,7 secondi |
Velocità massima | 220 km/h |
Consumo medio | 6,7-6,3 l/100 km (omologato) |
Prezzo | 59’600 Chf |