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Dacia Duster: più carisma, stessa funzionalità

Il design moderno e seducente si combina ad accoglienza e spazi di bordo equilibrati. Efficace l’1.2 turbo con trazione 4x4

Il nuovo corso stilistico della Duster punta su forme più decise e personali, con impatto su strada decisamente accattivante. La lunghezza è sempre contenuta, fermandosi a 4,34 metri
5 settembre 2025
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Il nuovo corso stilistico del costruttore rumeno di proprietà Renault punta su un design più ricercato e deciso nelle forme e nei volumi: come nel caso della Duster terza generazione, ben più accattivante nonché basata sul più attuale pianale di base già impiegato (con alcune differenze) su numerosi modelli del gruppo francese. Restano pressoché pari al passato gli ingombri piuttosto compatti, con lunghezza ferma a 4,34 metri, mentre le linee tese sottolineano con originalità e bella presenza su strada l’anima “off-road” del modello. In rilievo, poi, il frontale sottile, le pronunciate nervature longitudinali ai lati del cofano motore e gli archi passaruota maggiorati con protezioni plastiche. Appena meno estese invece le superfici vetrate, specie nella vista laterale, mentre in coda si fa notare il lunotto piuttosto inclinato.

Anche gli interni portano in dote un ambiente più personale e accattivante, specie con l’allestimento denominato “extreme” della vettura in prova, pur conservando la solida attenzione al contenimento dei costi caro al marchio. Le plastiche sono rigide e le finiture piuttosto essenziali, in un insieme semplice ma che trasmette comunque una valida sensazione di accoglienza. Davanti, poltrone ed ergonomia assicurano una sistemazione confortevole anche sulle distanze più lunghe; i registri di regolazione sono manuali ma è piuttosto agevole personalizzare la postura preferita. Anche in seconda fila si gode di una libertà di movimento adeguata; il tunnel centrale termina con un piccolo vano portaoggetti e due prese Usb, mancano invece le bocchette di aerazione. Di fronte al conducente spicca il cruscotto digitale, mentre a centro plancia è presente lo schermo multimediale – con valida reattività al tocco e diagonale da 10 pollici – insieme ad un attacco per tenere in posizione diversi accessori, tra cui il supporto verticale per lo smartphone personale. Pratici i comandi fisici della climatizzazione, monozona. In coda, fa piacere ritrovare sotto al piano di carico il più affidabile ruotino di emergenza; scelta che tuttavia sottrae volume utile ai bagagli, con cubatura pari a 358 litri contro i 456 disponibili rinunciando al ruotino.

Fra le tre motorizzazioni in gamma, proviamo l’unica soluzione che permette di disporre della trazione integrale: prevede l’impiego del piccolo 1.2, tre cilindri turbo con sistema ibrido leggero combinato unicamente al cambio manuale a sei rapporti, con sistema 4x4 del tipo automatico a controllo elettronico. Quest’ultimo offre al conducente due regolazioni dedicate alla marcia sui fondi a bassa aderenza, oltre ai profili “Auto” (con adattamento automatizzato della risposta in base alle condizioni di trazione incontrate), Eco e Lock che permette la ripartizione uguale della spinta tra i due assali a bassa andatura. Uno specifico interruttore centrale nel rotore di selezione, a centro tunnel, attiva invece l’ausilio alla discesa. Così attrezzata, la Duster si rivela in effetti un compatto 4x4 sfruttabile pure su fondi naturali di medio impegno, potendo contare anche su una valida distanza a terra della meccanica, nonché su sospensioni con sufficiente articolazione per “copiare” i movimenti più ampi richiesti dalle asperità più accentuate.

Su asfalto, la vettura mostra invece un’indole prevalentemente tranquilla. Le prestazioni pure sono discrete, con scatto da fermo non rapidissimo ma brioso a sufficienza, il tutto conservando consumi sotto controllo: in media attorno a 7 l/100 km nell’impiego reale. L’erogazione del piccolo motore turbo, più vivace ai regimi medio-alti, mostra un ingresso della coppia piuttosto brusco intorno ai 1’500 giri/min, compromettendo in parte la fluidità complessiva nella guida. Anche il cambio manuale – complice probabilmente la risposta non impeccabile della frizione – non brilla per morbidezza nei passaggi di marcia, rendendo necessaria una certa fase di adattamento da parte del guidatore, in particolare nel traffico urbano e nelle situazioni che richiedono frequenti cambi di rapporto.

Tra le curve la compatta 4x4 si muove con valida capacità di disimpegno, senza invocare alcuna particolare brillantezza di ritmo. L’assetto, di suo, appare piuttosto ben calibrato tra capacità di assorbimento e contenimento dei movimenti della carrozzeria, con rollio e beccheggio evidenti ma al tempo stesso mai eccessivi né fastidiosi. Lo sterzo è tuttavia poco diretto, richiedendo rotazioni del volante più ampie del consueto volendo effettuare cambi di direzione con un certo brio, oltre a mancare di sensibilità per poter apprezzare più finemente la qualità di impegno dell’auto e l’aderenza disponibile. Al volante prevale insomma presto l’indole di marcia più pacata e docile.

Scheda Tecnica

ModelloDacia Duster
VersioneMild hybrid 130 4x4 extreme
Motore3 cilindri, turbo benzina, 1.2 litri con sistema ibrido leggero
Potenza, coppia130 cv, 230 Nm
TrazioneIntegrale
CambioManuale a sei rapporti
Massa a vuoto1’511 kg
0-100 km/h11,0 secondi
Velocità massima180 km/h
Consumo medio6,3 l/100 km (omologato)
Prezzo27’890 Chf