La nuova X3 si distingue per il design dai toni muscolari. Sostanziose le prestazioni della versione sportiva
Imponente più che mai. La nuova generazione della X3 cresce non soltanto nelle dimensioni: ad accompagnare la carrozzeria dall’ingombro ulteriormente esteso in lunghezza (4,76 metri, +34 mm) si unisce un design ben più “solido” nei volumi, che porta in dote una presenza su strada dal carattere forte. Tanto nel frontale, piuttosto verticale e imponente, quanto nella coda, dai volumi più prominenti, spigolosi e generosi rispetto al passato. L’insieme punta dunque a un look senz’altro più personale e muscolare, seppur a discapito di quel velo di eleganza tipico delle BMW del passato. Il nuovo corso stilistico può infatti risultare divisivo, in particolare a causa della ridotta riconoscibilità del marchio, se non fosse per le generose dimensioni del classico “doppio rene”. Anche la caratterizzazione della M50, versione più sportiva della X3 e oggetto della nostra prova, appare piuttosto discreta.
Ciononostante, questa versione firmata M Performance mette a disposizione tutta la raffinatezza del noto motore “B58”, un sei cilindri in linea turbo di tre litri di cilindrata, che non è l’unica fonte di spinta: la soluzione ibrida leggera a 48V, attiva anche sul piano propulsivo, affianca il motore termico con 18 CV e 200 Nm di coppia per brevi tratti, integrando i 381 CV di base. La trasmissione automatica è la nota unità Steptronic a otto rapporti in variante Sport, mentre la trazione integrale xDrive attiva, con differenziale posteriore a bloccaggio variabile gestito elettronicamente, è stata tarata specificamente per questa versione.
I geni più dinamici della vettura sono evidenti anche nell’uso quotidiano: l’assetto, pur regolabile, è sempre piuttosto rigido anche in modalità Comfort, specie sulle piccole asperità, dove le ruote da 21” (che equipaggiano l’esemplare in prova) non aiutano certo nello smorzamento. Di contro, la tonalità del sei cilindri in linea appare fin troppo sommessa, e il classico piacere di guida BMW pare in parte “diluito”, anche a causa di uno sterzo insolitamente leggero per i canoni del marchio. Così, nell’uso di tutti i giorni, la X3 M50 sembra ereditare i limiti della sportività – come la rigidità – ma non altrettanti dei suoi pregi, quali il coinvolgimento alla guida e un sound più incisivo.
Esplorando le modalità sportive, la X3 si affila e, specie nel misto stretto, sfoggia una personalità piuttosto incisiva: i cambi di direzione sono rapidi, l’agilità sorprendente se si considerano baricentro, dimensioni e massa. Piace la taratura della trazione integrale, che privilegia la spinta al retrotreno in uscita di curva, aiutando a chiudere la traiettoria con l’acceleratore. Tuttavia, nelle curve più veloci emerge un discreto sottosterzo, che limita la fiducia riposta nell’avantreno, specie in fase di inserimento.
Ciò detto, da un punto di vista prestazionale la M50 è comunque assolutamente efficace e consente ritmi di marcia decisamente… sopra le righe, a patto che la superficie stradale sia regolare e levigata. In caso contrario, la rigidità dell’assetto e la taratura generale fanno perdere un po’ della versatilità d’uso che ci si aspetterebbe da una sportiva "tuttofare".
La X3 M50 si rivela dunque adatta a chi cerca una X3 con un pizzico di sportività in più e grandi prestazioni in linea retta: il sei cilindri assicura una spinta rotonda e poderosa in ogni frangente, supportato da un sistema mild hybrid ben calibrato e da un cambio impeccabile – morbidissimo nel quotidiano, rapido e deciso quando si alza il ritmo. Il tutto con consumi davvero notevoli, in senso positivo, dato che con attenzione si possono raggiungere anche gli 8 l/100 km di media. Non è invece la scelta più indicata per i palati fini che ricercano quella cura maniacale nei dettagli della messa a punto, come abbiamo invece apprezzato su modelli come la M340i o altri prodotti firmati M Performance equipaggiati con il motore “B58”.
Per quanto concerne l’abitacolo, dove anche qui il design risulta divisivo, si nota il recente orientamento BMW verso una digitalizzazione sempre più spinta: domina una certa atmosfera “lounge” contemporanea, ma a farne le spese sono intuitività e facilità d’uso, vista la progressiva scomparsa dei tasti fisici, sebbene qui non ancora giunta all’estremo. Una tendenza certamente sempre più diffusa, ma che – a seguito delle critiche della clientela (oltre che dei giornalisti specializzati) – ha già indotto alcuni marchi a fare retromarcia, ripristinando, laddove possibile, i comandi fisici in luogo del solo “touch”.
Il grande display centrale da 14,9” dell’infotainment mostra ottima reattività e una grande quantità di informazioni, anche se la logica dei menu non è tra le più intuitive. Le finiture assicurano un certo pregio d’insieme, pur non nascondendo del tutto la presenza di alcuni materiali proporzionalmente più economici. Ampi gli spazi, con una posizione di guida piuttosto rialzata e molto “immersa”, combinata a un divano posteriore ben distanziato e climatizzato a dovere. In coda, lode ai 20 litri di cubatura supplementare, che portano il volume utile a 570 litri.
Modello | BMW X3 |
Versione | M50 xDrive M Sportpaket Pro |
Motore | 6 cilindri in linea, turbo benzina, 3.0 litri con sistema ibrido leggero |
Potenza, coppia | 398 cv, 580 Nm |
Trazione | Integrale |
Cambio | Automatico a otto rapporti |
Massa a vuoto | 1’980 kg |
0-100 km/h | 4,6 secondi |
Velocità massima | 250 km/h |
Consumo medio | 8,3-7,7 l/100 km (omologato) |
Prezzo | 103’700 Chf |