Auto e moto

Volkswagen Golf GTI: quando il compromesso è realmente perfetto

Sotto una linea sobria, la Golf GTI nasconde un equilibrio raro: coinvolgente da guidare, ma adatta all’uso quotidiano senza rinunce

La sportività GTI è ben percepibile, in confronto alle versioni tradizionali, pur restando sottolineata con molto garbo
14 agosto 2025
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Nel lungo e delicato processo di sviluppo di un’automobile i compromessi sono inevitabili – anche per le auto sportive. Alcuni riescono male, altri risultano adeguati. E poi ci sono quelli che funzionano alla perfezione: soluzioni armoniche in cui ogni componente contribuisce con coerenza a un’esperienza di guida completa, adattabile a ogni contesto, dal tragitto casa-lavoro alla guida più sportiva. È il caso di certe Porsche – la 911 su tutte – ma, con le dovute proporzioni, anche dell’ultima evoluzione della Volkswagen Golf GTI. Un’auto che, più che inseguire la radicalità, offre un insieme dall’equilibrio rimarchevole, capace di distinguersi in questa categoria non per essere la più “cattiva” tra le rivali, ma per unire come poche coinvolgimento alla guida e comfort quotidiano.

Già nella modalità di guida standard, senza scomodare la configurazione più sportiva, l’ultima GTI dimostra di essere mansueta ma coinvolgente nella guida di tutti i giorni, sufficientemente spigliata quando si alza un po’ il ritmo. Lo sterzo è ben calibrato, con una connessione convincente all’avantreno, e il sound dello scarico – presente ma mai invasivo – accompagna l’andatura con discrezione. Il cambio automatico a doppia frizione DSG, fluido nelle cambiate, lavora con efficacia nel traffico e nei percorsi rilassati, mentre le sospensioni assorbono le sconnessioni meglio di tante auto non sportive. I sedili sportivi in tessuto offrono poi un comfort eccellente anche nei lunghi viaggi, e la posizione di guida restituisce la piacevole sensazione di trovarsi su un’auto “vera”, lontana dall’ergonomia dominante di SUV e crossover.

Incuriositi da questo equilibrio, si seleziona la modalità Sport per valutare il reale potenziale dinamico di questa Golf GTI, che lo ricordiamo è la versione “base”: per un sovrapprezzo di 4’600 CHF c’è la più spinta Clubsport, disponibile anche con cambio manuale. In ogni caso, sin dai primi metri si scopre un’autentica sincerità difficile da trovare nella categoria. Tutto parte dallo sterzo, attraverso cui si instaura una connessione immediata con la strada e il giusto feeling per aumentare il ritmo. Situazione nella quale emergono le qualità di un telaio (quello dell’ottava generazione della Golf) notoriamente “sano”, che non ha bisogno di artifici per far andare forte la GTI né per trasmettere a chi guida sensazioni falsate. Lo dimostra lo stesso sterzo che a una prontezza artificiale preferisce una progressività autentica, coerente a tutte le andature indipendentemente dal raggio della curva. L’avantreno, ricco di grip meccanico, resta sempre ben aggrappato all’asfalto e la sensazione di compattezza del telaio consente di passare da una curva all’altra con rapidità, assaporando le numerose – e in parte sorprendenti – informazioni trasmesse. Anche il retrotreno partecipa attivamente all’equilibrio: in appoggio, al rilascio dell’acceleratore, chiude la traiettoria con naturalezza, mentre nei rilasci più decisi in ingresso curva non si scompone, sfoggiando grande compostezza. Certo, il guidatore più smaliziato potrebbe desiderare un pizzico di incisività in più in inserimento, ma l’impostazione scelta da Volkswagen sa unire agilità e facilità di guida senza sacrificare il coinvolgimento. L’equilibrio complessivo è talmente ben calibrato da risultare appagante.

Giunti qui, il confronto con le rivali è inevitabile. Sgombriamo il campo da dubbi: no, questa GTI non ha la radicalità o la purezza di una Hyundai i30 N – con cui dovrebbe semmai rivaleggiare la Clubsport – ma considerando il comfort offerto nell’uso quotidiano, il compromesso raggiunto e la capacità di avvicinarvisi meritano una lode.

La qualità del comportamento dinamico e della messa a punto è tale da mettere quasi in secondo piano il motore. Il 2.0 TSI da 265 CV si inserisce con naturalezza nel contesto: ha la giusta dose di potenza, senza esuberanze inutili, e scarica la potenza al suolo con efficacia grazie al differenziale anteriore autobloccante a controllo elettronico. I consumi sono contenuti: in media, 8 litri ogni 100 km. Notevole anche l’impianto frenante, per mordente e modulabilità, mentre il cambio DSG, sempre rapido, asseconda i comandi con precisione.

C’è però un elemento meno convincente: il design. I ritocchi apportati con il recente aggiornamento – gruppi ottici più sottili, paraurti ridisegnati – ben si inseriscono nel linguaggio Volkswagen ma faticano a conferire alla GTI un’identità forte. Il risultato è un look a tratti impersonale, specie se confrontato con la generazione precedente, nonostante la sportività venga evidenziata da alcuni dettagli specifici, ma forse con troppa sobrietà.

Un vero peccato, perché sotto l’estetica poco incisiva si nasconde una vettura straordinariamente ben fatta. In un mercato dominato da soluzioni artificiali o compromessi sbilanciati, questa GTI rappresenta un raro esempio di perfetto equilibrio.

Scheda Tecnica

ModelloVolkswagen Golf
Versione2.0 TSI GTI
Motore4 cilindri, turbo benzina, 2.0 litri
Potenza, coppia265 cv, 370 Nm
TrazioneAnteriore
CambioDoppia frizione a sette rapporti
Massa a vuoto1’460 kg
0-100 km/h5,9 secondi
Velocità massima250 km/h
Consumo medio7,3-7,1 l/100 km (omologato)
Prezzo49’200 Chf