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Ascona prevede un disavanzo di 1,6 milioni per il 2026

La prudenza nel Preventivo e investimenti significativi caratterizzano la nuova pianificazione finanziaria del Comune

15 novembre 2025
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Buongiorno, la redazione ti accompagna con i fatti principali di oggi.

Nel pezzo, Serse Forni si sofferma sul Preventivo 2026 di Ascona che prevede un disavanzo di 1,6 milioni di franchi, un dato insolito per il Comune, dovuto all’aumento dei costi e al peso degli investimenti. La vicesindaca Michela Ris sottolinea la natura prudenziale della stima e conferma il moltiplicatore d’imposta al 75%, escludendo riduzioni fiscali. Gli investimenti lordi ammontano a 11,4 milioni (onere netto 10), concentrati per oltre metà nelle costruzioni: spiccano i 4 milioni per il nuovo Centro civico, interventi alla pista di ghiaccio, al piazzale autosilo, alla centrale termica e 3,3 milioni per opere di genio civile. L’autofinanziamento scende a 950mila franchi. Sale a 1,8 milioni il contributo alla perequazione. Previsto un adeguamento degli onorari municipali e il sostegno al progetto “Ascona Academy”. Aumentano infine i costi di manutenzione dei viali alberati, portati a 85mila franchi.
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Il commento di oggi è firmato da Stefano Guerra. L'analisi si concentra sull'accordo commerciale tra Svizzera e Stati Uniti. La lunga trattativa tra Svizzera e Stati Uniti è stata segnata da episodi emblematici: la telefonata in cui Trump tratta con sufficienza Keller-Sutter, annunciando dazi al 39%, e i doni dei capitani d’industria svizzeri – lingotto d’oro e Rolex – sul tavolo dello Studio Ovale. La recente dichiarazione d’intenti non vincolante porta sollievo e offre maggiore sicurezza alle aziende elvetiche sul mercato USA, allineandole alla concorrenza europea. Tuttavia i dazi continuano a pesare, in un contesto di domanda globale debole, energia costosa e franco forte. Restano aperte questioni delicate: i Verdi denunciano rischi per l’agricoltura e l’importazione di prodotti statunitensi controversi; la farmaceutica, pur protetta, potrebbe ridurre la produzione interna a favore di investimenti negli USA; e l’impegno ad astenersi dal tassare i servizi digitali mette in dubbio la futura Google Tax. L’intesa, ancora vaga, dovrà essere chiarita nei prossimi negoziati, dove il costo politico potrebbe rivelarsi più alto di quello economico.
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Beppe Donadio intervista Franceaco Fei, regista del film "Rumore dentro" che racconta la vita di Piero Pelù, colpito da acufene dopo un incidente durante un concerto. Presentato a Venezia, il documentario esplora la sua lotta con il disturbo e la sua carriera musicale, evidenziando momenti di introspezione e rinascita. Pelù, che rifiuta il mito della rockstar, si confronta con la realtà della sua condizione, mentre il regista sottolinea l'importanza di un racconto sincero e umano, lontano dai cliché del biopic tradizionale.
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In un documentario per ‘Storie’, Fabrizio Albertini riporta alla luce l’omicidio di Egon Zylla, il “processo del secolo” che sconvolse il Ticino nel 1971: un facoltoso trovato strangolato e chiuso in un sacco sul Monte Brè. Quattro i protagonisti del racconto: la scrittrice Yvonne Bölt, custode di un vasto archivio di ritagli, l’ex procuratore Luciano Giudici, che rievoca pressione e clamore mediatico, il giornalista allora esordiente Eugenio Jelmini e una scatola ritrovata per caso dalla Polizia scientifica, contenente reperti e atti originali. Dal caso emerge l’immagine di un’Ascona mondana, divisa tra feste, milionari e un ambiguo Ordine di Malta. ‘Storie’, tornato dopo una pausa, rafforza il taglio narrativo e privilegia il documentario puro, rinunciando al salotto. Philippe Blanc, responsabile di ‘Storie’, intervistato da Beppe Donadio, spiega che budget e ambizioni restano invariati, pur in un contesto di risorse ridotte, e difende il sostegno ai registi interni ed esterni. Pur sentendo ancora il richiamo del reportage, Blanc rivendica il valore di accompagnare nuovi autori e creare prodotti capaci di lasciare il segno.
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Nel pezzo, Virginia Antoniucci offre una panoramica su "Tanta ancora vita", il nuovo romanzo di Viola Ardone, che sarà presentato a BookCity Milano. L'autrice, nota per le sue opere che si trasformano in film e opere teatrali, affronta il presente attraverso le storie di tre personaggi colpiti dalla guerra in Ucraina. Ardone esplora temi di fragilità e resistenza, sottolineando l'importanza della cura e delle relazioni umane in un contesto di conflitto e perdita.
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Buona lettura

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