Tecnologia

Google registra un aumento delle emissioni di carbonio del 51% dal 2019

La catena di approvvigionamento per l'IA contribuisce all'incremento, allontanando l'obiettivo di dimezzare le emissioni entro il 2030

30 giugno 2025
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Il nuovo rapporto sulla sostenibilità di Google, basato sui dati del 2024, rivela un aumento dell'11% delle emissioni di carbonio, rispetto all'anno precedente. Si tratta di un +51% dal 2019. Questo allontana Big G dall'obiettivo di dimezzare le emissioni entro il 2030.

Secondo quanto sottolineato dal colosso, è la catena di approvvigionamento ad aver contribuito a tale incremento, soprattutto quella che si occupa di intelligenza artificiale.

Di fatto, le operazioni di Google hanno ridotto dell'11% le emissioni di carbonio nel 2024, aumentate invece del 22% nel merito della catena di fornitura, la cosiddetta "supply chain", le cui attività ricadono nella categoria "scope 3" degli indicatori di sostenibilità.

Le emissioni "scope 3" si verificano lungo l'intera catena del valore di un'azienda, ad esempio beni e servizi acquistati da terzi, fuori da un suo diretto controllo.

"Le emissioni totali sono aumentate del 22%, principalmente per la produzione, l'assemblaggio e la logistica di forniture per l'IA" si legge nel report. "Per realizzare le sue promesse, l'intelligenza artificiale ha bisogno di energia" prosegue il rapporto.

"Con l'espansione dell'economia digitale, aumenta anche il nostro bisogno collettivo di elettricità". La buona notizia, per Google, è che l'innovazione sta riuscendo a rallentare il fabbisogno energetico dei data center, infrastrutture fondamentali per il calcolo dell'IA.

"Entro il 2030, consumeranno una quota inferiore a quella dei motori industriali, dell'aria condizionata o dei veicoli elettrici". Di recente, Meta ha svelato il progetto di un data center alimentato a gas in Louisiana. Ad aprile, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva firmato un ordine esecutivo per promuovere l'uso del carbone per i data center di intelligenza artificiale.