Tecnologia

Crescente domanda energetica dell'IA solleva preoccupazioni globali

Vertice a Ginevra discute sostenibilità e regolamentazione per ridurre l'impatto ambientale dell'intelligenza artificiale

9 luglio 2025
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"La domanda di energia dell'IA raddoppia ogni 100 giorni". "È una vertigine tecnologica che richiede una risposta urgente: rimettere gli esseri umani al centro". Sono le riflessioni emerse nel corso del vertice "AI for Good" che questa settimana riunisce a Ginevra esperti di oltre 40 istituzioni delle Nazioni Unite.

Due temi, la sostenibilità ambientale e la regolamentazione, da tempo ricorrenti nel dibattito di istituzioni ed esperti mentre l'IA procede a ritmo veloce ed è entrata nella vita di tutti i giorni. A Ginevra l'Unesco ha sottolineato come il potenziale dell'intelligenza artificiale sia immenso, ma il suo altrettanto vasto consumo di energia deve essere frenato perché esercita una pressione crescente su sistemi energetici globali, risorse idriche e minerali critici sollevando preoccupazioni sulla sostenibilità ambientale.

"La domanda di energia dell'IA raddoppia ogni 100 giorni man mano che questi strumenti diventano parte integrante della vita di tutti i giorni", ha sottolineato in un rapporto. Per ridurre l'impronta energetica, l'organizzazione dell'Onu propone di porre a questi sistemi domande più brevi e di utilizzare modelli più piccoli e più specifici che potrebbero ridurre il consumo di energia fino al 90% senza sacrificare le prestazioni. Una soluzione a cui stanno già pensando i principali attori del settore, da Google a OpenAI, lanciando piattaforme mini. Lo studio dell'Unesco sottolinea infine che sarebbe utile per la riduzione del consumo di energia dell'IA anche un taglio dei suggerimenti da 300 a 150 parole.

Solo per fare un esempio, ogni richiesta inviata a ChatGpt - la popolare app di intelligenza artificiale lanciata quasi tre anni fa che ha dato il via al fenomeno globale dell'IA - consuma in media 0,34 Wh di elettricità, ovvero tra 10 e 70 volte una ricerca su Google. Il chatbot riceve circa un miliardo di richieste al giorno che corrispondono a 310 GWh all'anno, equivalenti al consumo annuo di elettricità di tre milioni di persone in Etiopia.

Oltre un anno fa i big della tecnologia hanno anche sottoscritto la raccomandazione dell'Unesco sull'etica dell'intelligenza artificiale impegnandosi nella protezione dei diritti umani durante la progettazione, lo sviluppo, l'acquisto, la vendita e l'utilizzo dell'IA.

"Il vero pericolo non è che l'IA stia eliminando l'umanità ma la corsa a dispiegarla su tutta la linea senza apprezzare appieno ciò che significa per gli esseri umani e per il nostro pianeta", ha detto a Ginevra Doreen Bogdan-Martin, segretaria generale dell'Unione internazionale delle telecomunicazioni (ITU). "Abbiamo già visto prototipi avanzati imparare a ingannare i progettisti per preservare i loro obiettivi: è un avvertimento agghiacciante". Secondo l'ITU, inoltre, preoccupa che il fatto l'85% degli stati membri dell'organizzazione non abbia una politica sull'IA e che vengano lasciati ancora più indietro i 2,6 miliardi di persone nel mondo che non hanno accesso a Internet. Per questo l'ITU si impegna a favore di una governance inclusiva, radicata nelle esigenze locali e sostenuta da standard tecnici condivisi.