La nuova tecnica recupera il 92% dei metalli chiave riducendo energia e emissioni rispetto ai metodi tradizionali
Con un importante passo avanti verso una tecnologia energetica sostenibile, è stato trovato un metodo efficiente e 'green' per riciclare le batterie agli ioni di litio, largamente usate come batterie ricaricabili in tantissimi dispositivi.
La nuova tecnica consente di recuperare il 92% dei metalli chiave contenuti, utilizzando al contempo l'8,6% di energia in meno e riducendo del 13,9% le emissioni di CO2 rispetto ai metodi tradizionali.
Il risultato, pubblicato sulla rivista Energy Storage Materials, si deve al gruppo di ricercatori guidato dal Politecnico di Worcester (Wpi), negli Stati Uniti, e permette di affrontare due grandi sfide contemporaneamente: la quantità sempre più elevata di batterie che vengono buttate e la domanda in crescita di materiali essenziali, ad esempio per le auto elettriche e altre tecnologie.
I metodi usati tradizionalmente per riciclare le batterie agli ioni di litio fanno fatica a recuperare quantità elevate di materiali e spesso si basano su processi che consumano molta energia e che generano poi prodotti di valore inferiore. Al contrario, la tecnica messa a punto dai ricercatori coordinati da Yan Wang permette di recuperare quasi tutti i metalli critici, cioè, nichel, cobalto e manganese, e li trasforma in polveri utilizzate per produrre nuove batterie che offrono prestazioni paragonabili a quelle originali: conservano, infatti, l'88% della loro capacità dopo 500 cicli di carica e più dell'85% dopo 900 cicli.
"Il nostro studio non solo affronta le sfide ambientali legate ai rifiuti costituiti dalle batterie - afferma Wang - ma contribuisce anche a ridurre la nostra dipendenza dall'estrazione di materiali critici. Abbiamo dimostrato che è possibile creare batterie ad alte prestazioni su larga scala a partire da materiali riciclati - aggiunge il ricercatore - il che è essenziale per creare una filiera delle batterie più sostenibile e resiliente".