Le tecnologie digitali facilitano il reclutamento e il controllo delle vittime, aumentando i rischi per i minori
"La digitalizzazione della società contemporanea ha profondamente trasformato il panorama della tratta e dello sfruttamento minorile. In questo contesto si parla sempre più spesso di 'e-trafficking', che include tutte le forme di tratta e sfruttamento di esseri umani che si avvalgono in modo determinante delle tecnologie digitali, sia per il reclutamento, l'adescamento e il controllo delle vittime, sia per la gestione logistica, il pagamento e la distribuzione dei profitti". A lanciare l'allarme è Save the Children nel dossier 'Piccoli schiavi invisibili' diffuso oggi.
L'e-trafficking è caratterizzato dall'uso sistematico di piattaforme online, social network, app di messaggistica e strumenti digitali e "consente di abbattere le barriere geografiche, rendere più rapidi ed efficienti i processi di tratta e sfruttamento e ridurre i rischi per gli sfruttatori".
Save the Children fa inoltre notare che "la nuova frontiera è la 'gamification' dello sfruttamento". Una strategia che utilizza gli sviluppi della tecnologia e la risposta psicologica associata alle fasi del gioco "per rendere più accettabile e 'normale' la partecipazione a reti criminali, mascherando lo sfruttamento dietro dinamiche ludiche e sociali apparentemente innocue".
Dalla ricerca è emersa una crescita dello sfruttamento sessuale online dei minori, facilitato da pratiche come il grooming online e la distribuzione di materiale di abuso sessuale, anche grazie all'uso di intelligenza artificiale. Un aumento della tratta per sfruttamento nella criminalità forzata è un fenomeno in diffusione in Europa e che interessa soprattutto i minori di sesso maschile. Lo studio parla anche di un'espansione dei rischi nei nuovi ambienti digitali "dove la protezione dei minori è spesso inadeguata e difficile da monitorare" e ancora: "la maggiore vulnerabilità dei minori online, legata a una minore percezione del rischio, una scarsa alfabetizzazione digitale, l'isolamento sociale e la mancanza di supervisione adulta e una maggiore difficoltà investigativa e giudiziaria".