Tecnologia

ChatGpt introduce la modalità studio per un uso responsabile nelle scuole

La nuova funzione mira a supportare l'apprendimento interattivo e contrastare l'uso improprio dell'IA in ambito accademico

30 luglio 2025
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ChatGpt lancia una 'modalità studio' per promuovere un uso responsabile del chatbot in questo ambito e in risposta alle preoccupazioni sull'uso improprio dell'intelligenza artificiale nelle scuole e nelle università.

Progettata per aiutare gli studenti a fare i compiti, prepararsi per gli esami e apprendere nuovi argomenti, la funzionalità consente agli utenti di apprendere in modo interattivo, passo dopo passo, come in classe. L'obiettivo - afferma OpenAI sul suo blog - è aiutare gli studenti a comprendere e analizzare il materiale, piuttosto che affidarsi a soluzioni preconfezionate.

Tra gli esempi usati, quello di un utente che ha chiesto aiuto per capire il teorema di Bayes. Il chatbot ha risposto con domande sul livello di competenza matematica dell'utente e sull'obiettivo di apprendimento, prima di procedere ad una spiegazione. Lo strumento mira ad aiutare gli studenti ad "interagire con ChatGpt per supportare concretamente il processo di apprendimento", ha affermato Ayna Devani, manager di OpenAI.

Il lancio di questa funzionalità coincide con la crescente preoccupazione nel mondo accademico riguardo l'uso illecito di strumenti di IA. In un'indagine pubblicata il mese scorso il Guardian ha identificato quasi 7.000 casi comprovati di studenti universitari che hanno utilizzato strumenti di intelligenza artificiale per barare nell'anno scolastico 2023-2024.

Nel frattempo, negli Stati Uniti, più di un terzo degli adulti in età universitaria utilizza ChatGpt e i dati dell'azienda mostrano che circa un quarto dei messaggi inviati al bot riguarda l'apprendimento, l'insegnamento o i compiti.

"Non crediamo che questi strumenti debbano essere utilizzati in modo improprio e questo è un passo in quella direzione", ha aggiunto Devani. L'azienda ha affermato che la funzionalità è stata sviluppata in collaborazione con insegnanti, scienziati ed esperti di didattica ma ha avvertito che potrebbero verificarsi "comportamenti incoerenti ed errori nelle conversazioni".