Tecnologia

Perplexity lancia un'offerta miliardaria per acquisire Chrome da Google

La startup di intelligenza artificiale propone 34,5 miliardi di dollari per il browser, mentre il giudice valuta il monopolio di Google

12 agosto 2025
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Perplexity punta a Chrome di Google. Con una mossa a sorpresa la startup per l'intelligenza artificiale ha offerto 34,5 miliardi di dollari per il browser di Google.

La cifra messa sul piatto, riporta il Wall Street Journal, è ben più alta della valutazione di 18 miliardi di Perplexity. La startup però può contare sul sostegno di diversi investitori interessati a sostenere la transazione.

L'indiscrezione arriva mentre il giudice Amit Mehta valuta come risolvere il nodo della concorrenza nella ricerca online dopo aver stabilito che Google ha il monopolio. Una decisione è attesa nelle prossime settimane e l'offerta di Perplexity potrebbe essere un modo per segnalare alla giustizia americana che c'è un potenziale acquirente per Chrome, nel caso in cui decidesse di costringere Google alla vendita del suo browser, il più popolare al mondo.

Oltre alla vendita di Chrome, il giudice sta valutando la possibilità di limitare la capacità di Google di pagare per essere il motore di ricerca predefinito sui dispositivi mobili e di obbligarla a condividere i suoi dati con i rivali.

Cambio di rotta dei regolatori Usa

Secondo gli analisti, il giudice probabilmente non forzerà la vendita di Chrome, come chiesto dalle autorità americane, anche se non ha dato indicazioni chiare su come intende procedere. Forte della vittoria in tribunale, il Dipartimento di giustizia ha ipotizzato non solo la vendita di Chrome per risolvere l'accusa di monopolio, ma anche lo scorporo di Android. Richieste che hanno segnato un profondo cambio di rotta da parte dei regolatori americani, che hanno lasciato in pace i giganti della tecnologia da quando non sono riusciti a smembrare Microsoft due decenni fa.

Mountain View non ha segnalato nessun interesse alla cessione di Chrome. Testimoniando in tribunale nei mesi scorsi, l'amministratore delegato di Google Sundar Pichai ha messo in evidenza che una vendita forzata di Chrome danneggerebbe Google, dissuaderebbe gli investimenti in nuove tecnologie e creerebbe potenziali rischi per la sicurezza.

Perplexity ha cercato di rassicurare Pichai e, nella sua offerta, si è impegnata a mantenere il sostegno a Chromium, il progetto di open source che supporta Chrome. La startup ha anche assicurato che continuerà a lasciare Google come motore di ricerca di default pur consentendo agli utenti di modificare le impostazioni. L'offerta - ha spiegato Perplexity - è stata messa a punto per "soddisfare la norma antitrust sul massimo interesse pubblico affidando Chrome a un operatore competente e indipendente".