Aeschlimann (Hc Lugano): ‘Se questi cambiamenti dovessero entrare in vigore dalla prossima stagione ci troveremmo un po' in difficoltà’
Sicurezza negli stadi, si cambia. Confrontato con la crescita delle spese generate dagli interventi della Polizia cantonale e delle polizie comunali per manifestazioni sportive, che hanno raggiunto cifre molto importanti, il Dipartimento delle istituzioni ha deciso di annullare le convenzioni con le società di hockey e calcio di Lna e Lnb. Lo comunica, a margine dell’incontro della Conferenza cantonale consultiva sulla sicurezza, il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi, preannunciando un prossimo incontro con i vari club interessati per discutere e stilare le nuove convenzioni.
«Di per sé non è un fulmine a ciel sereno – commenta Jean-Jacques Aeschlimann –. La convenzione in vigore fino a quest’anno tra Polizia e società sportive risaliva al 2015, e già all’inizio della scorsa stagione eravamo stati informati che, nell’ambito di una revisione generale del concordato, ci sarebbe stata pure quella di questa specifica convenzione. Questo per dire che, appunto, non è una sorpresa che ci coglie del tutto impreparati». Fatta questa premessa, il direttore amministrativo dell’Hc Lugano va oltre: «Ciò che mi sento di dire, pur non conoscendo quali saranno i contenuti dei prospettati incontri tra i rappresentanti delle forze dell’ordine e i responsabili dei club, è che il nostro budget per la prossima stagione è stato allestito, ragion per cui qualora questi cambiamenti dovessero entrare in vigore già dalla prossima stagione, ci troveremmo un po’ in difficoltà a livello finanziario». La sicurezza, del resto è una voce di un certo peso nei bilanci delle società come l’Hc Lugano: «Tra i costi diretti relativi al nostro servizio di sicurezza all’interno dello stadio e l’attuale contributo del Cantone tramite la Polizia, per una stagione di hockey superiamo il mezzo milione di franchi». Non proprio bruscolini, insomma… E adesso, quali saranno i prossimi passi? «Immagino che i vari attori si troveranno per discutere tutti questi aspetti, ma per ora non abbiamo ancora ricevuto nulla di ufficiale. Nemmeno la comunicazione della volontà di rescindere questa convenzione».
Il problema tocca ovviamente anche l’altra metà dell’hockey di punta ticinese, ossia l’Ambrì Piotta. Dove il Ceo Andreas Fischer, preso atto di questa decisione da parte del Dipartimento delle istituzioni, preferisce prendersi un po’ di tempo per chinarsi sulla questione, rimandando a un secondo tempo un commento in proposito. Anche in casa Fc Lugano si prende tempo: «Ne prendiamo atto, ma ora come ora non siamo nella possibilità di andare oltre a questo in quanto non siamo in possesso di tutti gli argomenti per poterlo fare», commentano dal club bianconero.