Questo fine settimana hanno avuto luogo le celebrazioni del club di Bellinzona, a cui hanno risposto presente atleti da mezza Europa
Un alternarsi di ‘tuniche’ bianche intersecate da un tocco di nero e di piedi zampillanti su morbidi tappetini di colore rosso e blu. Nel caldo torrido del Palasport questo weekend si è celebrato il 50esimo compleanno del Karate Club Bellinzona. Il momento clou si è registrato sabato, quando cinture nere da mezza Europa (vale a dire Belgio, Danimarca, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Romania e naturalmente Svizzera) hanno battagliato a suon di sportività in modo da cercare di conquistare l’omonima Coppa internazionale. Una giornata molto intensa, chiusasi ormai a inizio serata. E, nei minuti che hanno preceduto le finali, fuori dalla palestra si è alzata una brezza minacciando pioggia. Come a voler suggellare ulteriormente l’importanza di questi ultimi combattimenti. A imporsi nel kumite sono dunque stati l’italiana Elisa Falco e il belga Kojiro Castrique, mentre nel kata la fresca campionessa europea Giulia Buffo e il connazionale Giorgio Padoan. Le competizioni a squadre hanno invece sorriso alla selezione azzurra, quella belga e quella rossocrociata. «È l’élite del momento: quasi tutti erano reduci dalla Grecia, dunque la qualità era molto buona», puntualizza Fabiano Falcetti, uno dei fondatori del club. Domenica è stato il turno dei giovani, di età compresa fra 10 e 20 anni, cimentatisi nella categoria kyu dalla cintura verde a quella marrone. Un movimento che si è confermato in salute. Da evidenziare soprattutto i risultati di tre beniamini di casa – ossia Delia Ignorato, Zaccaria Truniger e Nicolas Albanese –, che hanno conquistato le rispettive divisioni.
Un fine settimana di competizioni ormai ben consolidato nella storia della società, tant’è che si ripropone ogni dieci anni. Fondato il 2 aprile 1975 nel ristorante Penalty (a Daro) da Falcetti e dall’attuale presidente Giuseppe ‘Pepo’ Vaghi, il club «rimane ancora sulla breccia grazie alla professionalità, alla dedizione nonché alla passione di ogni singolo componente». Il karate alle nostre latitudini è una disciplina piuttosto di nicchia, poco mediatizzata, eppure il Palasport era pieno di ‘piccoli’ combattenti. Non a caso il settore giovanile del Kcb conta «circa una cinquantina di ragazzi e ragazze ogni anno. Finite le scuole dell’obbligo e le superiori calano un pochino, si dimezzano, mentre i senior continuano a essere in forma smagliante – ride Falcetti –. Siamo una manciata e, recentemente, abbiamo pure difeso la bandiera rossocrociata in occasione della rassegna continentale». Nella città di Candia, sull’isola di Creta, il nostro interlocutore ha ulteriormente impreziosito la sua bacheca laureandosi vicecampione «europeo nel kata individuale over70. L’anno prossimo, nel mese di novembre in Turchia, si assegneranno invece le medaglie iridate. Una manifestazione ancora lontana nel tempo, ma il conto alla rovescia inizia già quest’estate». L’ennesimo capitolo di una storia ricca di successo e ben lungi dall’essere conclusa.