La vincitrice di 2 ori e 1 bronzo olimpico nel 2018 ha avuto un incidente in quota mentre scalava una montagna
Laura Dahlmeier, la campionessa tedesca di biathlon (2 ori e 1 bronzo alle Olimpiadi di PyeongChang del 2018), è morta in seguito a un incidente in alta quota in Pakistan – ha annunciato mercoledì l'agenzia che ne curava gli interessi – dopo che ogni tentativo di soccorso è stato reso impossibile a causa della pericolosità del luogo.
«I tentativi di recupero sono falliti e l'operazione è stata sospesa martedì sera», fa sapere Nine&One in un comunicato. La trentunenne tedesca sette volte campionessa del mondo "è morta" lunedì, "vittima di una frana" a un'altitudine di 5’700 metri, ha riferito la stessa fonte. Stava tentando di scalare con un compagno il Laila Peak, una montagna nella catena del Karakorum alta poco più di 6'000 metri.
Il suo compagno di scalata, rimasto illeso, ha immediatamente "lanciato una chiamata di emergenza e un'operazione di soccorso è stata avviata senza indugio", ha riferito l'agenzia. Il compagno "ha cercato per molte ore di fornire assistenza, ma ciò si è rivelato impossibile a causa del terreno difficile e delle persistenti frane".
Non ha notato alcun segno di vita in Laura Dahlmeier e poi ha deciso durante la notte di ritirarsi dalla zona di pericolo e continuare la discesa. Anche gli occupanti di un elicottero militare che l'ha localizzata martedì mattina non hanno rilevato alcun segno di vita. Data la natura pericolosa del sito e i rischi associati alla continua caduta di massi, sia i tentativi di soccorso aerei che quelli via terra sono stati ritenuti impossibili, ha spiegato l'agenzia.
L'ipotesi è che Laura Dahlmeier sia morta sul colpo lunedì, sulla base delle osservazioni effettuate durante il sorvolo e del rapporto del compagno, ha aggiunto la stessa fonte. Il compagno è stato raggiunto da alpinisti esperti, giunti per rinforzare la squadra di soccorso, che l'ha scortato al campo base.
"I rischi sono troppo alti" per recuperare con successo il corpo, "irrealizzabili nelle attuali difficili condizioni". L'ex campionessa "aveva chiaramente espresso per iscritto che, in una situazione del genere, nessuno avrebbe dovuto rischiare la vita per salvarla", ha affermato l'agenzia.