La taiwanese non ha infatti ricevuto alcuna risposta dalla Federazione internazionale
La pugile Lin Yu-ting, la cui femminilità era stata messa in dubbio alle Olimpiadi di Parigi (in cui si era laureata campionessa nella sua categoria), non sarà presente ai Mondiali di Liverpool. E, ciò, nonostante abbia effettuato il test di genere richiesto dalla Federazione internazionale, come annunciato dal suo allenatore Tseng Tzu-chiang. Sì, perché l'associazione taiwanese ha inviato i risultati di questo ‘esame’ a World Boxing, ma non ha ricevuto alcuna risposta in merito.
Secondo la nuova politica della Federazione internazionale, le atlete di età superiore ai 18 anni devono sottoporsi a un test genetico Pcr così da stabilire il sesso alla nascita. Un criterio necessario al fine di poter "partecipare o meno" alle competizioni femminili riconosciute dalla massima istanza, fondata nel 2023. La scorsa estate a Parigi, Yu-ting e la pugile algerina Imane Khelif erano state oggetto di reiterati attacchi mettendone in dubbio la femminilità. Entrambe hanno vinto la medaglia d'oro nelle rispettive categorie, nonostante fossero state "escluse" dai Campionati mondiali del 2023 dall'International Amateur Boxing Association (Aiba) dopo aver fallito il test di femminilità. Il Comitato olimpico internazionale (Cio) ha tuttavia permesso loro di partecipare alle Olimpiadi, ritenendo che fossero state vittime di una "decisione improvvisa e arbitraria".
Oggi, tramite un breve comunicato, il Tribunale arbitrale dello sport (Tas) ha reso pubblico il ricorso presentato il 5 agosto dall'algerina, campionessa olimpica nei pesi -66 kg. Khelif chiede l'annullamento della "decisione presa" a fine maggio da World Boxing, che de facto ha impedito alla stessa di partecipare al torneo di Eindhoven in programma nel mese di giugno e di tutte le competizioni tenutesi da quel momento per non aver superato il test cromosomico appena introdotto.
La pugile vuole inoltre poter "partecipare senza test" ai prossimi Campionati del mondo di Liverpool, che inizieranno giovedì e proseguiranno fino al 14 settembre, precisa il tribunale basato a Losanna. Quest'ultima richiesta ha pochissime chance di essere accolta, dato che il Tas ha precisato di aver rifiutato di concedere un effetto sospensivo al ricorso di Khelif e di non aver (ancora) fissato una data per l'udienza.
World Boxing, ricordiamo, organizzerà le competizioni di pugilato alle Olimpiadi di Los Angeles nel 2028 dopo essere stata riconosciuta "a titolo provvisorio" dal Cio.