I ragazzi di Daniele Costantini tornano da Ternitz con l'oro al collo. L'entusiasmo del coach: ‘Ognuno conosceva il proprio ruolo’
A Ternitz, in Austria, la Svizzera si è laureata campione d’Europa U19 battendo in finale la Germania per 8-3. L’assistent coach della Nazionale, il nostro Daniele Costantini, riassume l’esperienza europea con un inequivocabile «Fantastico!». Ebbene sì, l’armonia e la voglia di fare bene sono state il motore di questa nazionale, che Costantini definisce «un vero 4x4 made in Switzerland. Ognuno conosceva il proprio ruolo, e abbiamo comunicato con trasparenza le decisioni e le disposizioni tattiche».
Durante i turni di qualificazione gli allenatori hanno fatto giocare tutti con l’intento di risparmiare le forze e permettere a tutti i ragazzi selezionati di acquisire esperienza. Risultato: contro la Germania sconfitta 5-0 il venerdì e vittoria 4- 2 il sabato, mentre le sfide contro Gran Bretagna e Austria sono state vinte nettamente e con agio. Domenica, dopo aver facilmente battuto i padroni di casa in semifinale, la Svizzera ha nuovamente affrontato la Germania nella finalissima che assegnava il titolo, in cui i tedeschi sono passati in vantaggio per primi. Muniti di pazienza e coesione, i rossocrociati hanno però approfittato di un passaggio a vuoto degli avversari per realizzare 4 reti in meno di 4 minuti. Tuttavia, nell’inline hockey si sa che tutto è possibile e i tedeschi hanno quindi generosamente cercato di rientrare in partita, ma la prestazione superlativa di Simon Thevoz tra i pali, sostenuto da una difesa molto disciplinata, ha contribuito a contenere la reazione della Germania, mentre le rapide ripartenze degli attaccanti hanno permesso di abbellire il risultato fino all’8-3 finale, tra la grande euforia per una vittoria che lascia ben sperare per gli anni a venire, e che nelle parole di Costantini è dedicata a Téo Grandjean, giovane giocatore scomparso troppo presto: «Ho trovato ispirazione in suo padre Stéphane – dice –, dal cuore enorme pieno di cicatrici e che sul polpaccio sinistro porta un tatuaggio dedicato al figlio Téo che ci ha lasciati all’inizio dell’anno: vedere ogni giorno quell’uomo così impegnato per la Nazionale è stata la mia fonte di energia e adrenalina. Grazie Stéphane!».