MOTOCICLISMO

La rinascita di Marc Marquez. ‘È il titolo della svolta’

Lo spagnolo a Motegi si laurea campione del mondo della Moto per la nona volta, come Valentino Rossi

Un’altra pagina di storia per il 32enne spagnolo
(Keystone)
28 settembre 2025
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È il titolo «più importante», quello della sua rinascita sportiva. Marc Marquez a Motegi conquista il nono Mondiale (il settimo nella classe regina), grazie a una vittoria in sella alla Ducati ufficiale che suggella la sua definitiva ripresa dopo il brutto infortunio che ne ha rallentato il ritorno agli alti livelli raggiunti ai tempi delle indimenticabili sfide con Valentino Rossi del quale ha eguagliato i titoli vinti.

Quello di Marquez è stato un Mondiale dominato fin dal via grazie anche al suo feeling con la moto di Borgo Panigale. «Questo sarà il titolo della svolta – aveva detto qualche giorno fa il trentaduenne campione iberico – e la chiusura del periodo più difficile della mia carriera. Le ultime stagioni sono state molto complicate, ho perso due o tre anni di carriera perché ero a casa, ma adesso questa è la mia seconda vita in MotoGp».

Lo spagnolo è tornato dopo anni a essere il pilota più forte della MotoGp: a inizio stagione Marquez era dato per favorito e in molti vedevano in Francesco Bagnaia, suo compagno di squadra in Ducati, il suo principale rivale. Ma in pista si è visto ben altro e il catalano è tornato a essere pressoché imbattibile: non solo perché guida la migliore moto del campionato, ma perché è l’unico capace di farla rendere al massimo, anche se con uno stile un po’ diverso rispetto a quello con cui guidava la Honda. Fino a qualche anno fa il campione iberico era un pilota molto aggressivo e impulsivo, in grado di realizzare sorpassi spettacolari ma anche molto rischiosi. Il modo un po’ spericolato con cui affrontava le curve e i contatti in pista era ammirato da piloti e appassionati, ma allo stesso tempo criticato da molti avversari. Tra questi, il più grande critico di Marquez fu – e lo è ancora – Valentino Rossi. Tuttavia, da quando è arrivato in Ducati Marquez guida in modo molto più controllato: è ancora aggressivo ma in modo meno spavaldo, grazie al fatto di essere anche diventato un miglior stratega, un nuovo sviluppo senz’altro dovuto anche al fatto che gli infortuni e il passare degli anni lo hanno reso più consapevole di quali siano i rischi giusti da prendere.

Nato nel 1993 a Cervera, una piccola città d’arte dell’altipiano centrale catalano, Marquez ha mostrato la sua passione per le moto sin da piccolo, tanto che all’età di 7 anni vince il campionato regionale di Enduro, e l’anno successivo passa direttamente alla pista. Poi, a 10 anni Marc conquista il suo primo titolo su squadra, il Champion Open Race 50, prima di passare alla classe 125cc. Da allora – e non solo metaforicamente – Marquez ne ha fatta di strada, battendo un record dopo l’altro: nel 2008, a soli 15 anni e 127 giorni, diventa il più giovane pilota spagnolo a salire sul podio nel Mondiale 125cc e nel 2010 passa alla Derbi, con cui vince 10 gare su 17 per poi passare in Moto2, dove conquisterà il titolo nel 2012. Poi arriva il grande salto nella MotoGP, dove con la Honda dimostra fin da subito che era destinato a fare carriera, conquistando un podio all’esordio in Qatar e vincendo poi la seconda gara in Texas, diventando il primo esordiente a trionfare nel Mondiale dopo Kenny Roberts nel 1978. È l’inizio di una straordinaria carriera costellata però dagli infortuni: dall’operazione alla spalla a 2018 alla frattura dell’omero del braccio in avvio della stagione 2020, con il rientro troppo affrettato che gli costerà altri due interventi chirurgici e l’intera stagione. Tornerà nel 2021, sempre con la Honda, ma lontano dai suoi livelli. Quindi tra il 2021 e il 2022 due nuovi episodi di diplopia e nello stesso anno verrà operato per la quarta volta all’omero, con il pensiero del ritiro che lo accarezza in più di una occasione. Ma dopo aver lasciato la Honda nel 2024 per la Gresini Racing, il team satellite della Ducati, la casa di Borgo Panigale lo promuove team principale per la stagione 2025, quella del trionfo, l’ennesimo.