Cadono due primati nella nona tappa stagionale di Diamond League, in Oregon: prima quello dei 5000 m (13’58’’06), poi quello dei 1500 m (3’48’’68)
È un meeting strepitoso quello di Eugene, sede della nona tappa stagionale di Diamond League. In Oregon, infatti, cadono ben due primati mondiali in un sol colpo, realizzati entrambi da due ragazze keniane: la prima a piazzare l’acuto è Beatrice Chebet, che per prima abbatte il muro dei quattordici minuti nei 5000 m, fermando i cronometri sul 13’58’’06, poi tocca a Faith Kipyegon limare altri centesimi al limite mondiale dei 1500 m che già le apparteneva, trionfando nella gara che chiude il meeting in 3’48’’68.
Nelle altre gare, da sottolineare i successi di Winfred Yavi nei 3000 siepi donne (8’45’’25), di Letsile Tebogo nei 200 (19’’76/vento +0.7), di Tara Davis-Woodhall nel lungo (7,07/+1.9), di Melissa Jefferson nei 100 metri donne (10.75/-1.5) e Kishane Thompson nei 100 uomini (9.85/+0.4), di Niels Laros nel miglio, autore del nuovo record europeo U23 in 3’55’’94, di Chase Jackson nel peso (20m94), di Valarie Allman nel disco (70m68) e di Tsige Duguma negli 800 metri (1’57’’10). Grandi risultati sono però arrivati anche dalle discipline che non fanno parte della Diamond League, con i 10’000 m che sono andati a Biniam Mehary in 26’43’’82, con il solito Armand Duplantis che si è imposto nell’asta (6m00), mentre Rudy Winkler (83m16) e Camryn Rogers (78m88) hanno brillato nel martello e Mykolas Alekna nel disco (70m95). I 400 m li hanno firmati Matthew Hudson-Smith (44’’10) e Sydney McLaughlin-Levrone (49’’44) e i 100 ostacoli Ackera Nugent (12’’32/+0.4).