Atletica

La Svizzera all’assalto di Tokyo

Mai numerosi come quest'anno i candidati elvetici a un podio iridato; i Mondiali scattano sabato

10 settembre 2025
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Mai prima d’ora l’atletica rossocrociata aveva presentato così tanti pretendenti a una medaglia alla vigilia di un Mondiale.

Un anno dopo i Giochi di Parigi – segnati da quattro quarti posti rossocrociati – il contingente elvetico, a Tokyo – dove la rassegna iridata scatterà sabato – si presenta con grandi ambizioni e in cerca di riscatto. Sono infatti almeno otto i protagonisti con giustificati sogni di podio. Si tratta soprattutto di Annik Kälin e Simon Ehammer, entrambi in lizza sia nel salto in lungo sia nelle discipline multiple, di Ditaji Kambundj e Jason Joseph nelle prove a ostacoli, dell’astista Angelica Moser, e di Audrey Werro negli 800 metri.

Qualche riserva su Lobalu

Una menzione la merita poi Dominic Lobalu, quarto alle ultime Olimpiadi nei 5mila metri, quando partecipò sotto la bandiera dei rifugiati. Colui che nel 2024 a Roma si mise al collo l’oro nei 10mila m e l’argento nei 5mila m ha però vissuto un’estate complicata. Ha dovuto infatti rinunciare ad Athletissima, ai Campinonati svizzeri di Frauenfeld e alla Weltklasse a causa di uno stiramento a una coscia. E, dunque, sbarca in Giappone in condizioni non certo ideali. Fra i 26 elvetici in lizza nelle prove individuali, infatti, ben 10 fanno parte della top 10 della propria disciplina. E, secondo la legge della compensazione fra fortuna e malasorte, dopo le numerose medaglie di legno raccolte sotto la Tour Eiffel, ci si aspetta una rivincita.

Nel passato, i rossocrociati hanno messo in bacheca quattro ori e cinque bronzi. Il pesista Werner Günthör è salito sul gradino più alto del podio in tre occasioni (’87, ’91 e ’93). Una medaglia del metallo più prezioso è finita anche al collo di André Bucher (800 metri, Edmonton 2001). Terzo posto invece per Anita Weyermann nei 1’500 m ad Atene nel 1997, per Marcel Schelbert (400 ostacoli nel ’99 a Siviglia), per Viktor Röthlin (maratona, Osaka 2007), per Mujinga Kambundji (200 m a Doha nel 2019) e per il già citato Ehammer, nel lungo nel 2022 a Eugene.

Gli esordienti

Gli atleti svizzeri che nelle gare individuali partecipano per la prima volta a un grande evento planetario – cioè Mondiali all’aperto o Olimpiadi – sono sei: Ivan Pelizza (800 m), Simon Wieland (giavellotto), Veronica Vancardo (800 m), Lilly Nägeli (1’500 m), Lea Bachmann (asta) et Myriam Mazenauer (peso). Il 24enne Pelizza in modo particolare incarna un’interessante promessa: passato dal calcio all’atletica nell’autunno del 2019, col suo 1’44’’53 è già il secondo elvetico più veloce della storia nel doppio giro di pista dietro Bucher (1’42’’55).

Swiss Athletics sarà presente nella capitale nipponica in quasi tutti gruppi disciplinari (sprint/ostacoli, corsa, salti, lanci e prove multiple). Solo la marcia, dunque mancherà all’appello. Col giavellotto (Wieland) torniamo protagonisti dopo 16 anni nei lanci in campo maschile: a Berlino nel 2009 a rappresentare il Paese furono Stefan Müller (giavellotto) e Daniel Schaerer nel disco. La pesista Miryam Mazenauer mette invece fine a un’assenza in questa disciplina che durava da ben 38 anni: era infatti da Roma 1987 (Denise Thiémard, giavellotto) che una lanciatrice svizzera non si qualificava ai Mondiali.

La scelta del Giappone

Tokyo torna capitale intercontinentale dell’atletica appena quattro anni dopo aver ospitato i Giochi estivi. Quell’edizione delle Olimpiadi – disputate senza pubblico per via del Covid – sono appunto il motivo perché la capitale del Sol Levante è stata premiata con l’organizzazione di un altro grande evento a una distanza temporale così ravvicinata. I giapponesi, che avevano ospitato la rassegna iridata già nel 1991, sono stati preferiti a Nairobi (capitale del Kenya), alla voivodato polacco della Slesia e a Singapore. Inoltre, il 2025 cade pure nel centenario di fondazione della federazione giapponese di atletica.

Le competizioni cominceranno sabato 13 e termineranno domenica 21 settembre. 49 saranno le gare che assegneranno medaglie: 24 in campo femminile, altrettante in quello maschile, a cui si aggiunge la staffetta mista della 4x 400 m. Si tratta della ventesima edizione dei Mondiali en plein air, manifestazione che fece la sua comparsa a Helsinki nel 1983. A prendervi parte saranno 2’150 atleti in rappresentanza di 198 Paesi, che si daranno battaglia nello stadio che fu completamente rinnovato per i Giochi di quattro anni fa e che ha una capienza di 68mila spettatori.

I premi

La Federazione mondiale ha stanziato circa 8,5 milioni di dollari totali di ‘prize money’: una medaglia d’oro varrà 70mila dollari, una d’argento 35mila, mentre chi si porta a casa un bronzo metterà in tasca 22mila dollari. Ancor più ricco il premio destinato a chi riuscirà a stabilire un nuovo record mondiale, ricompensato con ben 100’000 dollari.