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Battuto anche il Kosovo: per la Svizzera è sei su sei

Già qualificati per la seconda fase delle eliminatorie per i Mondiali 2027, i rossocrociati vincono anche a Pristina e chiudono il girone da imbattuti

Venti punti per Yoan Granvorka
(Keystone)
23 febbraio 2025
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Già qualificata per la seconda fase dei tornei preliminari in vista del Mondiale 2027, la Svizzera ha chiuso il suo cammino nel gruppo A da imbattuta, vincendo a Pristina e firmando dunque il 6 su 6. Rispetto a giovedì contro l’Irlanda la Svizzera si è presentata profondamente diversa contro il Kosovo, vuoi per scelta, vuoi per un duplice infortunio in allenamento. Selim Fofana, Laurent Zoccoletti e Robert Zinn infatti non hanno seguito i rossocrociati in trasferta, mentre Noe Anabir e Toni Rocak si sono infortunati in allenamento sabato sera, con un violento scontro testa contro testa che ha prodotto ai due conseguenze non da poco conto. Rocak si è tagliato l’arcata sopraciliare (con una sospetta commozione cerebrale da valutare nei prossimi giorni), Anabir si è invece rotto tre denti. Così i rossocrociati hanno effettuato con soli 10 uomini l’incontro, tre dei quali debuttanti con la maglia della Nazionale: Nicolò Isotta (che milita in Italia in serie B con il Ruvo di Puglia e di cui abbiamo narrato negli scorsi giorni), Lucas Maniema (tiratore 18enne in Spagna con la seconda squadra del Gran Canaria) e Ryan Muhr, atletica ala che sta vivendo un ottimo periodo col Monthey (eletto miglior giocatore per i vallesani nella recente trasferta a Massagno di metà febbraio).

Quasi nessun lungo quindi, quel tallone d’Achille storico della Svizzera, che sì ne ha uno di grande qualità, Clint Capela, ma ormai è “rapito” dalla NBA, dove tra l’altro ha fatto il suo ritorno in campo con gli Atlanta Hawks dopo 9 partite d’assenza (dal 27 gennaio, problemi alla schiena). Il tutto, ancora una volta, senza nessun giocatore del “blocco” targato Friborgo che è stato lasciato a riposo in questa finestra della Nazionale, soprattutto col duo formato da Natan Jurkovitz e Killian Martin che sotto le plance avrebbe fatto comodo.

La squadra si è presentata inoltre senza coach Ilias Papatheodorou, tornato in Grecia per motivi personali. In panchina come head coach al suo posto l’assistente Dimitrios Menoudakos, dunque al debutto come capo allenatore dei rossocrociati. La Svizzera ha messo l’accento su difesa e controllo del ritmo, contro un Kosovo di recente già affrontato tre volte e conosciuto soprattutto per la sua fisicità. Nei primi minuti con ottimo costrutto, grazie anche alla verve di Ducommun autore di 8 punti nei primi 4 minuti. Un buon inizio confermato nel punteggio, con un allungo perentorio al nono minuto sul 12-23 per la Svizzera, nonostante un carico di falli eccessivo (dopo 4’48” già raggiunto il bonus e Martina con due falli già in panchina). Benissimo anche l’asse Gravet-Mbala, sia per il lavoro difensivo, sia per l’efficacia offensiva. Unica nota stonata, ma ampiamente prevedibile, i rimbalzi, con i padroni di casa al doppio: 14-8. Statistica questa, però, poi modificata con un gran lavoro di squadra nei seguenti 30 minuti.

Nel secondo quarto il Kosovo è partito subito a razzo, con time out svizzero dopo 62 secondi. Momento del debutto per Nicolò Isotta, dentro al posto dell’altro ticinese, Yuri Solcà. L’effetto sperato è subito stato raggiunto, con i padroni di casa a litigare col canestro per lunghi minuti, mentre Granvorka è diventato intrattabile in attacco, con 11 punti filati, galleggiando anche nella zona pitturata. È stato il solo Dardan Berisha la risposta dei padroni di casa (due triple), mentre gli elvetici hanno fatto debuttare dopo Isotta anche Muhr e Maniema.

Pausa centrale sul +16, quasi insperato viste le premesse, e infatti il terzo quarto è stato più ostico, nonostante il Kosovo abbia perso per infortunio subito il lungo Morina. La Svizzera non ha segnato infatti fino al 24esimo, con una tripla di Ducommon fondamentale poiché i padroni di casa erano tornati a -11 sprecando però molti liberi. È stato quindi un ottimo Gravet a portare di peso la Svizzera fino all’ultimo quarto sul +14. Importante, perché Divine Myles ha iniziato a entrare in ritmo e il Kosovo a trovare tiri dall’arco, tornando al 35esimo a -7. Nuovamente respinto da una tripla di Ducommon, da una Svizzera piacevole da vedere e con molti protagonisti a turno. E tra essi anche Nicolò Isotta schierato due volte nel confronto per un totale di 4’45”: «È stata una bella esperienza, non abbiamo preparato molto la partita visto che eravamo già ridotti nei ranghi, tra assenti e tre giovani nel gruppo. Abbiamo perso i due lunghi in allenamento la sera prima, giocando così in dieci. Una partita strana quindi, ma abbiamo trovato una buona continuità, contro un avversario che in casa si fa sempre valere. Per quanto mi concerne, sono contento del mio esordio. Anche se purtroppo non ho trovato punti, resta una bellissima esperienza per me». E forse, infine, più della vittoria, è stato l’atteggiamento e vedere volti nuovi in campo il vero successo rossocrociato.