Rossoblù cinque dei dodici ‘petali’ della selezione Over 30 femminile issatasi sul trono planetario. Voumard: ‘Questo titolo ce lo teniamo stretto’
Milleduecento partite spalmate su dieci giorni, con epicentro il Bellinzonese, ma con sfide che hanno toccato un po’ tutto il Ticino, dal Locarnese al Mendrisiotto. La grande festa del basket, l’abbuffata di palla a spicchi sotto il ‘cappello’ dei Mondiali Fimba, animata da qualcosa come quattrocento squadre provenienti da tutto il mondo e praticamente tutte le fasce di età (dai 30 agli 85 anni), si è rivelata un successo a tutto tondo. Con tanto di lieto fine per i padroni di casa della Svizzera, grazie al successo della selezione rossocrociata nell’ultimissima delle milleduecento partite, la finalissima della categoria Over 30 femminile, inserita per la prima volta nel ricchissimo menu dei Mondiali Fimba. Una medaglia d’oro per i colori rossocrociati che porta riflessi anche i colori rossoblù, visto che ben cinque delle complessive dodici giocatrici che se la sono messa al collo sono appunto ticinesi, così come il loro allenatore, Scott Twehues: Sofia Franscella, Julie Hüttenmoser, Lidia Travaini, Lisa Mazzocchi e Daria Voumard. «Pur avendo una rosa prevalentemente composta da ultratrentenni (e fra loro due mamme), complice la presenza nei nostri ranghi di tre giocatrici più giovani siamo state inserite nella categoria Over 30, che dovrebbe essere più competitiva. Ma, fors’anche perché proposta per la prima volta al femminile, in questa competizione sotto l’egida della Fimba tanto al maschile quanto al femminile il ‘cuore’ è costituito in gran parte da giocatori con un’età compresa tra i 40 e i 55 anni o giù di lì – racconta una delle... ragazze dorate agli ordini di Twehues, Daria Vourmard –. Ci sarebbe senz’altro piaciuto affrontare più squadre da diverse parti del mondo, ma per finire nella nostra categoria, oltre alla Svizzera, hanno confermato la loro iscrizione al torneo solo El Salvador, Ecuador e due selezioni del Cile, permettendoci così di avere buone chance di fare risultato». Con le formazioni cilene che, sulla carta, avrebbero dovuto essere le squadre con un livello più simile a quello delle rossocrociate e dunque più impegnative da affrontare. Aspettative che hanno infatti trovato pieno riscontro all’atto pratico, non impedendo però a Voumard e compagne di mettersi al collo la medaglia d’oro: «Le formazioni cilene si sono effettivamente rivelate un osso duro: nella prima fase del torneo siamo state battute da una di loro, con quest’ultima che poi ha perso il ‘derby’ che dava diritto ad accedere alla finale». Così, per il loro quinto e ultimo impegno del Mondiale Fimba 2025 – una finale giocata in un Palabasket di Bellinzona gremito come raramente capita di vedere per una partita di pallacanestro alle nostre latitudini –, le ragazze di Twehues si sono trovate di fronte la compagine cilena già battuta nella prima fase del torneo, riuscendo nuovamente a spuntarla, pur se per un solo canestro: 50-48.
Rispetto a una ribalta come quella del Campionato svizzero, come hai trovato il Mondiale Fimba? «Lo spirito è sicuramente quello di una grande festa internazionale del basket, ma alla prova dei fatti di agonismo, in campo, ce n’è stato parecchio, e non solo nella nostra categoria. In fin dei conti c’è pur sempre un titolo mondiale in palio, e sul parquet c’è gente che sotto le plance, a scapito di una minore velocità, può sempre vantare una certa esperienza, anche ad alti livelli, oltre che una buona tecnica».
Qual è il tuo ricordo personale più bello di questa decina di giorni di Mondiale Fimba? «Sono due i momenti che mi hanno dato le più grandi emozioni: il primo è stato il cammino che abbiamo fatto durante il torneo, cominciato come un gruppo di ragazze che in realtà, pur avendo già trascorso parecchio tempo assieme in passato, non si conosce benissimo, fino a diventare una squadra vera e propria. Vincente, per giunta. Il tutto nel giro di una settimana o poco più... E poi, beh, giocare, vincendola, una finale come quella di domenica in una cornice di pubblico tutta votata alla tua causa, con parenti e amici, è qualcosa che ti fa venire i brividi: questo titolo ce lo teniamo stretto stretto!». Un titolo che la Svizzera rimetterà in palio nel 2027 a Fortaleza, quando andrà in scena la prossima edizione dei Mondiali Fimba, che si svolgono con cadenza biennale, in alternanza agli Europei e al torneo Panamericano (competizioni che nel 2026 si svolgeranno rispettivamente in Grecia ed El Salvador). Ci sarete in Grecia? «Idealmente sì, anche perché alla fine si è creato un bel gruppo. D’altro canto quest’anno, giocando in casa, abbiamo avuto il vantaggio di poter gestire meglio questo torneo con i nostri impegni lavorativi. Giocare un torneo così all’estero vorrebbe dire dover prendere circa due settimane di vacanza, che non tutti possono permettersi... Insomma, sono parecchie le incognite che ci separano da qui all’Europeo, considerando che in un anno possono cambiare molte cose.».
Sono quattro gli appuntamenti scaglionati sull’arco dell’anno che vengono proposti sotto il ‘cappello’ Fimba Svizzera e volti a dare spazio a queste selezioni, prevalentemente composte da giocatrici che hanno smesso con il basket attivo («quest’anno si sono svolti a Zurigo, Montreux, Bellinzona e Berna»). Appuntamenti che quest’anno, proprio in vista del Mondiale andato in scena negli scorsi giorni, sono stati estesi pure alla categoria Over 30. «Per molte di noi, che abbiamo calcato i parquet svizzeri per qualche anno, è una sorta di rimpatriata tra vecchie amiche e altre ‘colleghe’ che hai incrociato su questo o quel campo in passato senza mai stabilire un vero contatto. Accomunate però dalla stessa lingua: quella del basket. Così, dopo qualche palleggio e qualche chiacchiera, l’affiatamento che si crea all’interno del gruppo è davvero unico, anche perché bene o male siamo tutte della stessa generazione e sul medesimo piano tecnico. Il primo raduno è stato lo scorso novembre, ma alcuni elementi mancavano ancora all’appello. Abbiamo poi iniziato a fare le cose in modo più serio nelle prime settimane di quest’anno».