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Un punto che sia preludio di bagordi

Non basta una ripresa più arrembante: Bellinzona fermato sul pari dall’Étoile Carouge, ma l’entrata in materia è da rivedere in vista della Coppa

(Ti-Press/Golay)
22 febbraio 2025
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Non è ancora il momento di riassaporare il dolce aroma del successo. Reduce da tre battute d’arresto consecutive, e superato in classifica dallo Stade Nyonnais, il Bellinzona era chiamato a raggranellare di nuovo punti. Una ripresa più coriacea, maggiormente propositiva insomma, e il forcing conclusivo non sono tuttavia bastati. L’Acb è infatti stato fermato sul risultato di 0-0 dall’Étoile Carouge. Terza forza del campionato, ma in crisi d’identità. Ergo non più temibile come a inizio stagione. Nel freddo pungente del Comunale le occasioni non hanno scarseggiato, la concretezza sì… ancora una volta. Il pareggio ha comunque permesso di operare il controsorpasso, di riprendersi l’ottava piazza, nonché lanciare su note positive l’impegno di Coppa Svizzera. Una serata d’altri tempi, che potrebbe surriscaldare l’ambiente della capitale rilanciando le quotazioni di Mihajlovic e compagni. L’entrata in materia sarà da rivedere: una squadra della massima serie ha più facilità nel sfruttare le indecisioni altrui.

Poco soddisfatto dell’ultima partita casalinga e privato di alcuni elementi, Benavente ha rimaneggiato la formazione iniziale affidando di nuovo una maglia da titolare a Krasniqi. Il 29enne ha pienamente ripagato la fiducia dell’iberico, recuperando subito palla nei pressi del cerchio di centrocampo e creandosi lo spazio necessario a minacciare Antonio. Uno spunto rivelatosi però isolato. La compagine ospite ha infatti cominciato a esercitare viepiù pressione, mettendo in seria difficoltà Lusuena in fase di transizione. Non è sicuramente facile ‘ereditare’ il ruolo di Sabbatini, ma il mediano è parso molle, complicandosi la vita da solo e perdendo una quantità industriale di palloni. È dunque affiorato dello scoraggiamento, com’è stato il caso sul volto di Chacón: ancora fuori posizione, il fantasista sopracenerino ha fatto a spallate cercando di alzare il baricentro della squadra. Buone le intenzioni, meno la riuscita, e il suo linguaggio del corpo è stato eloquente. Non dovrà comunque sopperire a lungo all’assenza di Nivokazi, a cui è stato concesso nuovamente qualche minuto in seguito alla botta rimediata in quel di Thun. L’Acb non ha tuttavia mai rischiato di capitolare, difendendo in modo accorto e addensando la trequarti. E, così, dal nulla o quasi, la musica è cambiata su calcio d’angolo grazie alla capocciata del poc’anzi citato Krasniqi. Un’occasione che ha ridestato i padroni di casa. Più aggressivi, e meno remissivi, nella ripresa. I protetti di Benavente hanno conservato maggiormente il pallino delle contrattazioni, asfissiando i propri rivali. Che sia la dea bendata (leggasi soprattutto il palo colpito da capitan Mihajlovic), qualche leggerezza di Enzler – che, forse sorpreso dalla traiettoria di un retropassaggio di Sauter, ha rischiato di compromettere il risultato e compiere la classica papera, benedetto questa volta il palo – o la poca lucidità, il Bellinzona non è riuscito a conquistare il bottino pieno. L’appuntamento con il successo è stato di nuovo rimandato.

‘Peccato non essere riusciti a sfruttare le occasioni’

Il migliore (sia in difesa che in attacco) è stato Jetmir Krasniqi, soffermatosi parecchio a bordo campo in compagnia di una cinquantina di ragazzi arrivati dalla Romandia. «Sono cresciuto a Nyon. Le giovanili della squadra in cui mi sono calcisticamente formato hanno trascorso qualche giorno in ritiro a Tenero e mi hanno scritto che sarebbero venuti a vedere la partita». Nel calcio moderno non capita spesso di ammirare questa empatia. Un bel atto di riconoscenza. «Beh, hanno effettuato una lunga trasferta. Mi ha fatto enorme piacere salutare i miei ex allenatori, conoscere le giovani leve. La strada per tutti loro è ancora molto lunga, ho cercato di spronarli e di essere da esempio». Nel match di sabato è stato encomiabile, dimostrandosi bramoso di riprendersi quella maglia da titolare che Benavente ha preferito ‘affidare’ a qualcun altro. Il difensore non accampa scuse: «Mi sono infortunato durante la preparazione, ma la squadra ha battuto lo Sciaffusa continuando in seguito a esprimersi correttamente. Nelle ultime due sfide di campionato qualcosa s’è inceppato. Il mister ha voluto cambiare puntando su di me, dunque ho cercato di ripagare la sua fiducia». Nelle battute iniziali l’Acb ha faticato a domare l’estro dei romandi, concedendo il pallino del gioco. A pochi minuti dalla pausa «abbiamo tuttavia capito di essere troppo arrendevoli. E, così, abbiamo cercato di cambiare il nostro sistema. Peccato solo che non siamo riusciti a segnare. Questo non ci ha permesso di conquistare il bottino pieno, altrimenti credo di poter affermare di essere stati dominanti». Krasniqi e il suo piede ben educato si rallegrano inoltre del ritorno in campo di Nivokazi, che sicuramente può approfittare dei suoi traversoni. L’intento è di continuare a essere difensivamente solidi, compito in cui aiuta l’affiatamento creatosi fra i due centrali, e racimolare il maggior numero possibile di punti sino alla fine della stagione. Non bisogna comunque dimenticare la Coppa, martedì ospite il… Losanna. «È un ambiente differente! Poco importa la categoria. Abbiamo già dimostrato sul terreno del Comunale di poter mettere in difficoltà chiunque. Bisogna lasciare ogni forza sul campo in modo da regalare una soddisfazione a tutta la tifoseria».

Bellinzona - Étoile Carouge (0-0) 0-0
Bellinzona:
Enzler; Mihajlovic, Sutter, Sauter, Krasniqi; Lusuena, Rossi (60’ Da Silva), Sangare, Nkama, L’ghoul; Chacón (77’ Nivokazi).
Étoile Carouge: Antonio; Petit, Zoukit, Felder, Rüfli; Caslei, Camara (66’ Maouche), Alves (66’ Jaouhari); Ninte, Simbakoli, Correia.
Arbitro: Prskalo.
Note: 613 spettatori. Ammoniti: 51’ Caslei, 54’ Nkama, 62’ Chacón, 76’ Rüfli, 90’ Sangare. Bellinzona privo di Sabbatini, Souza (squalificati), Berbic, Chouik, Chukwuemeka, Diarra e Sörensen (infortunati); Étoile Carouge senza Magnin (squalificato), Boulkous, Chappuis e Harrington (infortunati).