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‘Ho subito apprezzato il progetto del Paradiso’

L'ex attaccante argentino Maxi Lopez, entrato nel club sottocenerino con una quota del 40%, spiega i motivi che l'hanno portato in Ticino

18 aprile 2025
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«L'operazione Maxi Lopez è nata lo scorso settembre, quando il nostro capitano Ezequiel Schelotto ci ha detto che ce lo avrebbe presentato, e così siamo andati a Ginevra per conoscerlo. E, già nel viaggio di ritorno, avevamo capito che poteva nascere qualcosa di importante. Nei successivi 6-7 mesi ci siamo conosciuti sempre meglio, come in un fidanzamento, finché il tutto è poi sfociato in un matrimonio vero e proprio, e ora possiamo davvero creare una bella cosa». Parole che il direttore generale del Paradiso Alessandro Grigoletto ha usato per spiegare come abbia fatto l'argentino Maxi Lopez – 41enne con una notevole carriera alle spalle (fra le altre ha vestito le maglie di River Plate, Barcellona, Gremio, Milan, Samp, Toro, Udinese e Vasco) – a entrare per il 40% nella proprietà della società sottocenerina che disputa il campionato di Prima Lega Promotion.

«Già prima conoscevo questa regione», racconta il diretto interessato. «Appena i dirigenti mi hanno spiegato ciò che stavano facendo da anni, ho subito capito la bontà dell'operazione. Inoltre, conoscevo da tempo El Galgo Schelotto – con cui ho giocato nel Catania e nel Chievo – e dunque non ho esitato. Negli ultimi mesi ci siamo confrontati per capire dove poteva sfociare il progetto. Ho iniziato a seguire le partite del Paradiso per conoscere meglio la realtà, e ho visto che c'era del potenziale di crescita, in campo e fuori. Io volevo rientrare nel mondo del calcio, anche se non credevo che sarebbe successo in Svizzera. So che posso dare il mio contributo. Questo, ben inteso, è solo un punto di partenza, ci sono diversi obiettivi da raggiungere. Bisogna consolidare la società per cercare di portare la squadra a un livello superiore. Sono molto felice, ho fiducia in questo gruppo, e sono sicuro che cresceremo tantissimo, sia tecnicamente sia sul piano commerciale».

Nei vostri progetti c'è la promozione in Challenge League: in quanto tempo immaginate di raggiungere l'obiettivo? A rispondere è lo stesso Lopez: «Al termine della stagione corrente faremo le nostre valutazioni per vedere in che modo ripartire. So per esperienza che, per lottare per qualcosa di importante, servono almeno un paio d'anni. La Prima Lega Promotion, però, è un campionato a sé, dove ognuno può battere chiunque. L'importante, prima di tutto, è porre buone basi».

Raggiante per il successo dell'operazione-Lopez è ovviamente anche il presidente Antonio Caggiano: «Siamo una società seria, che negli ultimi anni ha fatto tanti sacrifici ed è cresciuta parecchio. E l'entrata in società di Maxi Lopez sta proprio a testimoniare che il Paradiso vuole fare le cose sul serio, con persone che capiscono di calcio. Maxi ci aiuterà a fare quello step in più rispetto a oggi. È ovvio, ad ogni modo, che dobbiamo rimanere un club coi piedi per terra, che deve ancora affermarsi nel calcio che conta. Per fare l'ultimo step bisogna sudare, lavorare duro. I nostri sforzi non sono certo finiti qui, anzi. Il nostro club è stato fin qui un trampolino di lancio per i giocatori, nell'ultimo anno e mezzo lo abbiamo infatti dimostrato. E ora, con l'arrivo di Maxi – e con le sue ambizioni, che corrispondono alle nostre – per i nostri calciatori si apriranno ancor più opportunità: tutto il nostro lavoro a livello di società è a favore dei giocatori. E l'entrata di Lopez nel club va a rendere il tutto ancor più favorevole alle carriere dei nostri ragazzi».

Infine, le dichiarazioni di capitan Schelotto, senza il quale questa operazione non si sarebbe mai realizzata: «Conosco Maxi ormai da 15 anni, per me è un amico, ma ora lui è gerarchicamente più importante di me, com’è giusto che sia, e dunque io avrò per lui il massimo rispetto, proprio per via della sua posizione nel club. Sono contento che lui abbia accettato di far parte di questa società e di questo progetto. Io, personalmente, non mi pongo mai dei limiti, vorrei vincere sempre ogni partita: non è facile, ma faccio e farò sempre il possibile per riuscirci. Sono convintissimo che il Paradiso sia destinato a crescere, e vedrete che lo farà».